Per il pagamento di Twitter, Elon Musk non è ricorso alle proprie risorse personali come la maggioranza dei grandi uomini d’affari, bensì ha fatto anticipare quaranta miliardi dalle banche americane, che tra l’altro non hanno ancora esborsato la cifra. Queste mosse atipiche fanno dedurre una velleità di riconversione per Twitter, ed un immane nocumento alle banche che ne hanno assicurato la guarentigia. Elon Musk sta tracciando schemi bislacchi ed indecifrabili in una congiuntura che vede l’appropinquarsi delle dimissioni anche per il coproprietario di Facebook Mark Zuckerberg. Così si viene ad impostare un nuovo scenario che vede gli investitori che consentono di monetizzare gli autori social, in fuga da Twitter ma anche con una linea discrezionale limitata, da parte di essi e degli azionisti, su Twitter. Solo che con il ripopolamento in corso di questo social da svariati milioni di iscritti, sono numerosi gli investitori piccoli e medi che reclamano la possibilità di presenziare su Twitter. Un buco di quaranta miliardi derivanti dal mancato riscatto di Twitter inficerebbe moltissimo Wall Street e la Sylicon Valley, ma soprattutto eliderebbe definitivamente la piattaforma del “cinguettio”.
Secondo alcuni analisti indipendenti Elon Musk sarebbe anche una sorta di prestanome dell’esercito americano sul piano delle commesse, delle acquisizioni e dei pagamenti che si occultano dietro operazioni mastodontiche come Starlink, Neuralink e similari. Neuralink staziona in una fase di espresse indagini, mentre Tesla, sempre afferente il magnate schierato con Trump, subisce minacce, ricatti e ritorsioni da parte del panorama altofinanziario euroamericano. L’operazione Twitter cosi’ slatentizzerebbe una guerra clandestina tra grandi apparati militari, finanziari, industriali e politici americani, propedeutica alla ripresa del controllo statale della Sylicon Valley e della mera finanza newyorkese, per mezzo di una sorta di acquisto e deflagrazione controllata di Twitter e delle banche commerciali che la sorreggono. La rimodulazione della prima macropiattaforma di microblogging, sta facendo trapelare notizie assolutamente sconvolgenti che ineriscono i retroscena dell’Fbi, il governo statunitense, la sua dirigenza precedente imperniati sulla censura di personaggi e scritti dissenzienti con la narrativa dominante a livello globale: tali dati sono denominati “Twitter files” e Musk li ha resi pubblici tra il clamore degli addetti ai lavori e degli utenti- riammessi tutti quelli precedentemente espulsi quali Trump-. La censura su Twitter ineriva accordi e cooperazioni ctonie tra governo, Fbi e Silycon Valley, riguardo tematiche sociali, politiche, economiche, religiose, attinenti la visione “conservatrice” delle cose. Musk ha licenziato gran parte della dirigenza di Twitter ed ha concesso agli altri addetti di poter rilasciare interviste che slatentizzassero l’utilizzo degli algoritmi per occultare i personaggi politici e giornalistici “dissonanti”, a loro insaputa. Il tutto in accordo con i vertici burocratici, politici ed amministrativi della capitale degli Usa, oscurando verità apodittiche come quella del computer del figlio di Biden oberato di nefandezze e segreti incoffessabili sull’operato odierno dei membri della famiglia Biden ed i loro accoliti. Il tutto sta lambendo anche il personaggio Assange in questa che si presuppone un’opera di appropriazione di Twitter da parte della fazione avversa ai gruppi di potere oggi imperanti. Musk sta esortando la comunità rinnovata di Twitter ad ospitare Assange sul proprio social ed a mobilitarsi per la sua liberazione. I Twitter files sciorinano il lavoro indefesso che si sta attuando, da parte di Musk e collaboratori, per avere il controllo degli algoritmi impiegati nella censura e nell’oscuramento di informazioni estremamente gravi che riguardano la sovversione elettorale, la pedofilia, il traffico di bambini, il satanismo di alcuni membri delle alte sfere della società Usa.
In questa fase che vede somme perdite da parte dei principali organismi finanziari e bancari statunitensi, si riscontrano anche immani guadagni persi da parte di Blackrock, secondo fondo d’investimento più facoltoso del globo, con passivi da inizio anno che si aggirano a 1,7 trilioni e l’esortazione degli azionisti a licenziarne l’amministratore delegato; Twitter sta giocando un ruolo di approdo per il malcontento pubblico di questo sistema, confermando la censura delle altre maggiori aziende tecnologiche come Facebook. Secondo molteplici osservatori celebri per lo più nel mondo digitale, si stanno predefinendo le modalità di un’agone digitale per affermare verità eclatanti tra i fautori dell’informazione classica ed i cosiddetti “complottisti”, che avranno Twitter come sponda, e vedranno una dovizia di dati e notizie inusitate e travolgenti promesse da Twitter nei prossimi giorni. Tutto ciò potrebbe declinarsi in uno spegnimento di Twitter e dei social con il loro corollario, per ripristinare l’ordine sociale, una volta che lo scontro di informazioni sarà all’acme della propria potenza. Tale guerra avrà esiti incerti che esulano il mero campo del Web e tangono il sistema politico, elettorale, economico, finanziario e bancario dell’America.
Vocabolario
*Deflagrazione: esplosione.
*Sorreggono: mantengono.
*Propedeutica: finalizzata.
*Guarentigia: copertura.
*Nocumento: danno.
*Immane: grande.