Secondo Goldberg l’ “Operazione Warp Speed” Donald Trump “l’ha adorata” perché avevano promesso di dichiararlo Re d’Israele. Lo scrittore dei discorsi di Trump, Seven Miller, ha un ruolo importante in tutto questo, dice. Abbiamo anche confermato dai massoni della P3 che il satanista autoproclamato Leo Zagami si trova a Mar a Largo. Il che desta alcuni sospetti sull’effettivo ruolo di Trump all’intero dello scenario internazionale. Le minacce di Trump alla Nato dividono il Partito repubblicano, con i suoi fedeli sostenitori che lo difendono e cercano di minimizzare i pericoli, ed i moderati responsabili che invece ci leggono la conferma del motivo per cui non dovrebbe più mettere piede nella Casa Bianca. Il problema però è che il Gop ormai è in mano alla prima fazione, nessuno può davvero garantire che Donald non realizzerebbe nel secondo mandato quello che non gli è riuscito nel primo, e tutto questo riapre anche il dibattito sulle motivazioni profonde della sua ammirazione per l’autocrate Vladimir Putin, non chiarite dall’inchiesta da poco conclusa a suo carico. Procedimenti giudiziari multipli non confluiti in una condanna verso il magnate americano.
Trump scuote gli animi progressisti alla base dell’impalcatura di potere e funzionamento, sia dell’Occidente che dell’Oriente. Infatti sono molteplici i giornalisti, anche in Italia, i giornalisti che speculano di un avvento esiziale dal punto di vista degli equilibri mondiali, qualora Trump venisse rieletto. Infatti con l’ambizione di rilanciare l’economia endogena degli Stati Uniti, il costruttore delle Torri Gemelle si pone come nemesi assoluta della globalizzazione: il suo intento gia’ anticipato, consiste nell’introduzione di dazi al 30% contro i prodotti cinesi, gli investimenti derivanti dalle tasse verso il rilancio dell’economia e delle infrastrutture domestiche; la dismissione di finanziamenti bellici che mantengono sotto scacco alcune aree del sud est asiatico, della Russia Orientale e del Medio Oriente. Riguardo a Trump si agitano venti di ipotetici attentati e sparatorie ma sopratutto la fine del predominio finanziario ed alto-industriale, sulle istituzioni, sulla politica e sull’economia internazionale. In uno scenario che impone dazi alla Cina e la cesura ai finanziamenti militari per operazioni e controlli lontani dal suolo americano, Trump ridimensionerebbe in guisa sesquipedale, il potere di sparte ma intrecciatissime ed onnipresenti, plutocrazie euroamericane che controllano di fatto tutto e postulano sempre maggior potere e tasse in aumento.
Giacche’ tutta l’America e l’Europa dipendono finanziariamente, industrialmente, alimentariamente, farmaceuticamente, mediaticamente, scientificamente, tecnologicamente, dal “gigante rosso”, mettergli dei dazi cosi’ elevati vuol dire interrompere un circuito di emolumenti e guadagni, che depauperebbe sopratutto i grandi apparati di potere. Di conseguenza porterebbe alla bancarotta degli Stati Uniti in base alle attuali regole del mercato, della politica, della finanza, del commercio. Una bancarotta da cui, probabilmente, riemergerebbe un primato occidentale su tutti i fronti tradizionali, escludendo tuttavia il mero mercato numerico che oggi permea solo i Brics.
Il capitalismo contemporaneo attraversa una forte crisi in occidente giacche’, da una parte il mercato e’ saturo, dall’altra i giovani, i nuovi pensionati ed i lavoratori dipendenti, non dispongono della necessaria liquidita’ utile a nuovi e reiterati acquisti. Dunque si poggia quasi tutto sui Brics e quei paesi di recente sviluppo e densita’ abitativa estremamente alta. Con l’introduzione di dazi da parte di un’ipotetica amministrazione Trump, le masnade di potere che odiernamente vedono il depauperamento occidentale ed il prosieguo del loro potere sulla globalizzazione, per non far implodere Europa ed America, dovrebbero riformare e decentralizzare il proprio potere economico, finanziario, industriale, scientifico, tecnologico, mediatico, istituzionale, sociale, informatico. Il tutto corrisponderebbe all’introduzione di una moneta pubblica infinita e sgravata da debiti, processi produttivi realmente ad impatto nullo per l’erario e l’ambiente, con il ribaltamento totale del Capitalismo di stampo Neoliberista. Infatti tutto cio’ vedrebbe la subordinazione della finanza ad esigenze comuni, la fine di invasioni territoriali e di conseguenza a modelli di potere inveterati. Trump consiste in un nocumento vitale per l’Europa e l’Euro stesso, che verrebbero nebulizzati in caso di crollo degli Usa e della globalizzazione. Il tutto con un ripristino delle sovranita’ nazionali ed un recupero del potere popolare. In Italia e nel mondo sono spauriti da Trump, tutta quella pletora di personaggi prestigiosi di ogni importante settore, che sono devoti all’Onu, alla Nato ed al connubio di istituzioni e sistemi innestati sulla nuova veste del Capitalismo: quella che tange il Neoliberismo dell’ultimo trentennio.
Trump afferma che l’America e’ soggiogata da caste di progressisti ai gangli dei media, dei social, che reclamano sempre piu’ tasse, potere, controllo, sulla base di bugie come il cambiamento climatico che obbligherebbe alla transizione elettrica, a pandemie venture da far gestire all’Oms con vaccinazioni imposte, con monete digitali propedeutiche all’abbattimento dell’evasione, al terrorismo siriano, palestinese, russo, per implementare investimenti bellici sottoforma di nuove tasse e recisioni della spesa pubblica e degli investimenti in America. Ecco perche’, secondo Trump, i media sono corrotti e dicono fake news, la scienza, la finanza e l’industria di alto calibro pure: infine queste sono le motivazioni che vedono i progressisti ed i globalisti, non poter perdere ora. Di conseguenza succedera’ ogni tipologia di evento, per impedire a Trump di vincere.