David Nunes e’ un deputato americano che pochi giorni fa denunciava, ai microfoni di Aon, Truth social ed un’emittente maggiore analoga a Fox, quanto egli fosse stato illecitamente pressato allorche’ ha indagato, come deputato e promotore istituzionale di ricerche, sul livello di corruzione che accomuna il Partito Democratico, l’Fbi con il delatore Brennan suo dirigente, il deputato democratico James Comey, Obama, il dipartimento di giustizia, nell’alveo della bufala che dipingeva Trump come colluso a Putin e da esso finanziato, durante la propria campagna elettorale. Oggi alla luce della pubblicazione delle trecento pagine che compongono la relazione Durcham, procuratore speciale per il “Russiagate”, si evince l’apodittica verita’ su una frode multistrato intenta ad incastrare Trump manipolando le coscienze e mistificando dati e fatti: il risultato e’ sfociato nella privazione delle informazioni politiche necessarie a votare il presidente americano: oggi, lamenta Nunes che per la sua indagine anteriore a quella di Durham ha avuto avvocati con conti correnti bloccati, mail, pc e documenti confiscati, a mo’ di intimidazione ed impedimento a procedere, il rapporto incastra il dipartimento di giustizia, le agenzie di sicurezza e polizia federali, la presidenza reggente, Hillary Clinton e la presidenza passata di Obama. Tutti loro sono implicati in operazioni di spionaggio illegittimo, impedimento del primo emendamento e frode; tuttavia gran parte dell’opinione pubblica crede ancora che Donald Trump sia implicato in operazioni di Putin, che la verita’ sia dalla parte del Partito democratico e che quest’ultimo non controlli, come invece si evince controllare, l’intero sistema politico, giuridico ed economico, che comanda l’America. Questa la cagione che spiega quanto alla fine, come asserisce Nunes, nessuno paghera’ penalmente; sebbene vi sia stata frode, censura, influenza elettorale illecita contro i repubblicani e peculiarmente Trump.
Il rapporto Durkam contiene 300 pagine che scagionano Trump ed incastrano l’intero sistema ctonio, di potere americano. Cui le contingenze obbligano a rispondere penalmente, prima o poi. Trump in seguito allo sblocco dei suoi iperseguiti profili su Facebook, Twitter e Youtube, ha affermato di voler rimanere esclusivamente sulla propria piattaforma social “Truth” e sulla propria televisione di recente lancio, Oan; intento a denunciare le manomissioni del potere a detrimento dei conservatori, nelle principali metropoli e realta’ nazionali, degli Stati Uniti. Infatti nella scorsa intervista alla Cnn, l’ex presidente d’America ha alluso alla corruzione di molteplici giudici citandone una in particolare, rea di aver chiamato il proprio gatto “Vagina” ed aver pubblicato su Twitter alcuni post che enfatizzavano la sessualita’ con gli animali. Questo per il magnate newyorkese, non rappresenta un dettaglio decontestualizzato, bensi’ il segno della perdizione che attanaglia l’America. A tal proposito e’ stato citato il lavoro di un altro giudice di sfera sinistrorsa, intento a costruire un impianto legislativo in cui, durante le venture presidenziali, Trump non potra’ difendersi dalle accuse citando le elezioni truccate, la farsa pandemica, la frode che ineriva lui e Putin attuata da Obama e Clinton, in quanto fatti trascorsi e non pubblicamente dimostrati come accaduti e fuori legge. Insomma l’America, secondo Trump ed epigoni, e’ assediata da movimenti delinquenziali che governano i processi politici, economici, legislativi, sociali, didattici, financo giuridici e relativi all’immigrazione; dunque la prima potenza mondiale sarebbe sprofondata in una condizione da terzo mondo e ridicola, oltre che nell’insicurezza cittadina, nella censura, nella propaganda ed in una guerra non necessaria che grava enormemente sulle tasche dei contribuenti. In questo frangente Nunes, parafrasando Trump, si scaglia contro Biden ed i suoi crimini accertati, che coinvolgono numerosi membri della sua famiglia e causano uno stallo delle istituzioni dedite al controllo, alle pubblicazioni, alle condanne ed alle eventuali dimissioni del presidente in carica.
Durkam, l’investigatore speciale che ha pubblicato il rapporto di trecento pagine che incastra una immensa parte del Partito democratico, il Dipartimento di Giustizia, l’Fbi e perfino il Cdc, sarà chiamato a risponderne e giustifiare il tutto al Senato, la prossima settimana. La situazione in America si palesa come incandescente a causa del redame di Durkam in cui sono cristallizzati corruzione ed Alto Tradimento, ai danni di personaggi apicali quali Clinton, Obama, Biden, l’ex direttore dell’Fbi ed una dovizia di funzionari mediatici, digitali, politici, industriali. Per l’Alto Tradimento la giurisdizione statunitense prevede la pena capitale, ma ad ogni modo tutto il materiale e le prove, passano o sono già passate, al setaccio dei militari; in quello che si può preconizzare essere il processo del secolo, ma anche una bonifica americana di molteplici livelli. Già da qualche tempo si ravvisano dimissioni da parte di pubblici ministeri invischiati in strambe situazioni, che spaziano dalla sessualità alla sovversione, in Usa.
Vocabolario:
*Parafrasando: dicendo lo stesso.
*Enfatizzavano: accrescevano.
*Contingenze: fatti che possono o non possono esserci.