E’ morto all’ospedale Niguarda il ragazzino, di 13 anni, caduto con il suo monopattino a Sesto San Giovanni, nel Milanese. Lo confermano fonti del Comune. Pare che il 13enne avesse chiesto a un amichetto di provare il suo monopattino per la prima volta. Ha accelerato troppo e ha battuto la testa sulla ciclabile di viale Gramsci. Le sue condizioni erano apparse disperate già ai primi soccorritori. Milano vede così susseguirsi la sciagura scoptica del moderno grattacielo in fiamme e il dramma di un minorenne ucciso dalla mania elettrificata di adoperare mezzi di locomozione ufficialmente ecologici ed ufficiosamente non; ma soprattutto Milano assiste impotente, come il resto d’Italia, all’equiparazione dei prezzi fra ciclomotori tradizionali a motore e biciclette elettriche, senza obblighi di targa ed assicurazioni: infatti le biciclette con pedalata “accompagnata” dispongono di pneumatici assai maggiorati in larghezza e bombature di carrozzeria in grado di fornire una pseudoprotezione ai guidatori ma anche danni ingenti o irreparabili ad ipotetici pedoni investiti. Senza contare il fatto che, a tali velocità grosso modo equiparate ai vecchi ciclomotori con motore a scoppio, bici e monopattini elettrici appaiono esentati da obbligo di caschi rinforzati o integrali. In tal guisa i pericoli per i pedoni aumentano e si sgretolano strategie di rivalsa legale nel caso di infortuni stradali. A ciò si aggiunge il nocumento alle assicurazioni ed all’erario, giacchè i possessori di monopattini e bici elettriche non versano soldi in assicurazioni che a loro volta versano iva e tasse con cui al limite rimborsare persone investite o uccise.
Anche i rider iniziano a rappresentare un problema per la sicurezza stradale a causa delle velocità elevate e la calante attenzione con cui guidano al fine di guadagnare di più. Se non erro proprio a Milano o similari si è verificato il primo incidente mortale perpetrato da un trasportatore “culinario”. E mentre innumerevoli commercialisti come il dottor Avitabile di Avellino si lamentano per l’impalcatura di leggi e nuovi codici ad ingolfare mensilmente i pagamenti ed i sussidi per imprese e cittadini, muovere lo stato in modo da regolamentare il fenomeno dei veicoli elettrici sul piano dei sinistri, appare improcrastinsabile.