Telefoni vs figli

ATTENZIONE, GENITORI!

Un’insegnante stava correggendo i compiti dei suoi alunni, mentre il marito, immerso nel suo gioco preferito sullo smartphone, girava distrattamente per casa.

Arrivata all’ultimo tema, la donna cominciò a piangere in silenzio.

Il marito, accorgendosene, le si avvicinò:
— Cos’è successo?

Lei rispose:
— Ieri ho dato come compito un tema dal titolo “Il mio desiderio”.
E adesso non riesco a smettere di piangere leggendo l’ultimo.

— Cosa c’era scritto di così toccante?
— chiese l’uomo.

La moglie prese il foglio tra le mani e lesse ad alta voce:

“Il mio desiderio è diventare uno smartphone. I miei genitori amano molto i loro telefoni. Li curano, li proteggono, non li lasciano mai soli.
Quando papà torna a casa stanco, trova il tempo per il suo telefono… ma non per me.
Se il telefono squilla, lo prendono subito.
Se io piango, a volte non mi ascoltano.
Con il telefono giocano. Con me no.
Quando parlano con qualcuno al telefono, sembrano sparire.
Anche se io ho qualcosa da dire, non mi sentono. Ecco perché il mio desiderio è diventare uno smartphone.”

Il marito, colpito da ogni parola, sussurrò:
— Chi l’ha scritto?

La donna, con le lacrime agli occhi, rispose:
— Nostro figlio.

Riflettiamo, tutti.
I dispositivi elettronici possono essere utili… ma non devono mai sostituire l’amore.
I bambini osservano tutto.
Sentono anche il silenzio.
E capiscono molto più di quanto pensiamo.
Offriamo loro presenza, ascolto, sguardi veri. È lì che cresce un cuore sano. ❤️
Non dietro uno schermo.

Credit al legittimo autore.