Tra le principali castronerie diffuse in epoca moderna vi e’ la convinzione che uno stato si basi sulle entrate fiscali, dal punto di vista della liquidita’ monetaria necessaria a finanziare i servizi utili per i cittadini: mai fu compiuta infatti, aberrazione manageriale peggiore di questa, allorche’ in presenza della moneta positiva-detta Fiat per sganciare l’oro dal dollaro-con un click informatico era possibile creare denaro senza una ricchezza fisica di supporto.
Dietro la degenerazione manageriale che istrui’ i leader d’opinione e quelli politici a finanziare la spesa pubblica con le tasse, si appoggiava una eccellenza manageriale con un duplice obiettivo: frodare la societa’ e depauperarla. Giacche’ risulta apodittico quanto alla luce della moneta Fiat non occorre mettere le mani nelle tasche dei cittadini facoltosi o indigenti bensi’ e’ possibile evolvere ed arricchire la societa’ senza affidarsi in modo prevalente alle gabelle statali. Non bastano su questa falsa riga, il denaro dei ricchi e dei poveri per fornire stato sociale e servizi senza spolpare i ricchi e i poveri e senza impedire che lo stato sociale e i servizi tenderanno a peggiorare, diminuire e poi smettere come oggi. Eppure il credo multistrato odierno sta nel focalizzarsi su una visione paternalistica dello stato, il quale deve spendere meno di quanto guadagna per salvare se stesso. Ebbene cio’ e’ sardonicamente surrettizio siccome lo stato dispone della moneta Fiat, ossia della capacita’ di produrre denaro senza badare alla ricchezza reale; il che avviene per supportare oggi le crisi dei debiti pubblici in Europa, per mezzo del quantitative easing. Si fa altrettanto allorche’ scoppiano le bolle finanziarie come la crisi di Wall Street con i mutui sub prime; prima ancora con la bolla di internet; tra un po’ con il collasso di Deutche Bank. In questi casi si iniettano quantita’ infinite di euro o dollari per superare tali crisi: questo processo si chiama spesa a deficit positivo, ed e’ una tipologia di investimenti scevra di debiti in quanto lo stato produce tutto il denaro di cui necessita. Questo e’ il motivo per cui lo stato non e’ una famiglia, vi e’ stata un enorme presa in giro nel far credere il contrario e non bisogna aumentare le tasse per sostenere la spesa pubblica bensi’ spendere a deficit positivo mediante la sovranita’ monetaria.
Tuttora per gli stati come l’Italia ingabbiati in una valuta non di loro proprieta’ come l’euro, e’ possibile spendere solo in deficit negativo, con le conseguenze del fardello dei debiti da scaricare sui ricchi e poveri dovuti ai prestiti monetari da parte di istituti finanziari privati che detengono il controllo degli istituti finanziari centrali. Con le conseguenze della disoccupazione comandata per non far impennare l’inflazione e non spendere a deficit positivo, ovvero non spendere creando moneta in favore dei cittadini, sia ricchi che poveri, i quali per pagare tali prestiti monetari atti a finanziare il loro stato nazionale, sono rispettivamente meno ricchi e piu’ poveri.
Applicare i principi di microeconomia-ossia spendere meno del guadagnato come famiglie e imprese-alla macroeconomia -ossia lo stato in ogni sua componente-si e’ rivelata la maggiore melensaggine e la peggiore frode collettiva. Una frode operata a tavolino dai principali potentati industriali e finanziari, i quali si sono infiltrati nella societa’ civile dal punto di vista politico, professionale e universitario, facendo credere ai politici e ai principali operatori culturali e professionali, che la spesa a deficit positivo e‘ controproducente, lo stato e’ sardonico e va fatto tutto a deficit negativo. Questa operazione e’ resa possibile mediante le lobby e le associazioni culturali e finanziarie cui asseriscono i principali personaggi pubblici ed industriali che dispongono degli ingranaggi statali in ogni parte del mondo. Frode ed impoverimento globalizzati in favore di arricchimento finanziario privato e borseggio dei principali beni pubblici.
Moneta a deficit positivo come rinascimento umano nonche’ obbligo manageriale di attuare deficit positivo come unico aneddoto alla degradazione economica, sociale e politica odierne, e’ ormai ineludibile come programma manageriale.