Spalletti: esonero palleativo e pauroso

Di Paolo Paoletti

SPALLETTI, ESONERO PALLEATIVO E PAUROSO: MAI VISTO CACCIARE UN CT CHE POI VA IN PANCHINA, MAI VISTO UN LICENZIAMENTO UFFICIALIZZATO DA UN DIPENDENTE. GRAVINA DEVE DIMETTERSI, I GIOCATORI VOGLIONO MANCINI. SCORRETTO RANIERI CON DOPPIO INCARICO. MOLDOVA, RISCHIO CROLLO-BIS: GIOCATORI COTTI, CALENDARIO DA RIFARE, CLUB SOLO A CACCIA DI SOLDI. DA IMPORRE 10 ‘U23’ DA VIVAI, MENO STRANIERI E SOLO DI GRANDE QUALITA’…

“Non potevo stare in silenzio due giorni da esonerato. Ranieri? Tiferò il mio successore…”

Luciano Spalletti è tornato a parlare a poche ore dall’ultima partita da ct dell’Italia. “Niente mi scivola addosso, diventa difficile prendere sonno quando accade una cosa del genere ma con il passare del tempo tutto passa, si prende atto. Ho fatto riflessioni, ma indietro non si può tornare” ha ammesso il CT a RaiSport.

“Alcune delle scelte che ho fatto si sono rivelate sbagliate, non solo perché ho scelto gli uomini errati o perché avrei voluto fare qualcosa di diverso. Non ho avuto a disposizione giocatori fondamentali e sono successe troppe situazioni che ci hanno portato a giocare così in questo momento. Noi siamo arrivati in Norvegia in condizioni pessime”.

Esonerare Spalletti prima della Moldavia e farlo andare in panchina da ex Cittì è vergogna molto più grande del 3-0 subito dai norvegesi.

Inoltre non si è mai visto che un licenziamento sia ufficialmente comunicato dal dipendente e non dal datore di lavoro che evidentemente non ha il coraggio di farlo andando in conferenza stampa ad affrontare le domande e rispondere ai perchè…

Allo schifo del calcio italiano, infatti, non c’è mai fine.
Pensare che Spalletti sia l’unico responsabile della disfatta azzurra è da stupidi, arroganti, politicanti del calcio.

Luciano ha certamente le sue colpe, non quella di non poter cambiare l’ingordigia dei presidenti che ha portato ad un calendario impossibile con oltre 70 partite per l’Inter squadra di riferimento della Nazionale nella stagione appena conclusasi con la scudetto del Napoli ma che per i nerazzurri andrà avanti fino a metà luglio. FOLLIA!

Diciamolo subito, la colpa di Spalletti è aver imposto, senza riuscirci, l’orgoglio della Maglia Azzurra. I calciatori non ce l’anno. Perchè non ce l’anno i presidenti, interessati solo ai soldi. Il cui rapporto con i calciatori è tutto e solo imperniato sui soldi… senza principi e valori, senza etica e morale.
Così va il mondo? Non proprio, non per tutti. Così va certamente il calcio in Italia, uno scatafascio!

L’Italia non interessa nessuno. Improvvisamente però diventa affare di stato (assente) per Europei e Mondiali, perfino per la Nation League. Alzata per la seconda volta in 4 edizioni dal Portogallo di un CR7 quarantenne!

Un calcio quello lusitano che si può permettere di schierare un nonno perchè sono tanti i talenti, ben guidati, esperti per giocare in club che giocavo e vincono le competizioni FIFA, in un giusto mix di calciatori che giocano all’estero, anche molto giovani, ed i vivai di Benfica, Sporting e Porto…

Portogallo e Spagna hanno giocato una bella finale di Nation, saranno protagonisti anche del Mondiale della Americhe. Perchè in questi 2 paesi il calcio è strumento di beneficio per i territori e la gente. Non arricchendo solo ricchi scemi.

L’esempio calzante ed eclatante è il Napoli e Napoli. Potrebbe essere un club che con 137mln di persone scese in pizza a festeggiare il Quarto scudetto farebbe certamente meglio di Real e Barcellona se aprisse ad una proprietà di soci, diffusa, orizzontale, che elegge un presidente con un mondato preciso, non subendone le scelte tutte motivate da interessi personali.

Invece il Napoli ha in Nazionale Meret, Di Lorenzo, Bongiorno (già Azzurro dal Toro), Raspadori… perchè ne manda altri 5 altrove: Gilmour e McTominay per Scozia-Irlanda e Liechtenstein-Scozia (9 giugno); Olivera per Paraguay-Uruguay e Uruguay-Venezuela (11 giugno); Lukaku in Macedonia-Belgio e Belgio-Galles (9 giugno); Rafa Marin a Spagna-Ucraina, Slovaccha-Spagna (11 giugno) e Spagna-Italia (14 giugno) degli Europei Under 21.
Tranne Mc Tomy e Lukaku, calciatori che potrebbero essere sostituiti da italiani senza che il prodotto cambiasse.

Chi e quando potrà obbligare all’inversione di tendenza?
Non c’è risposta. Sono solo 2 le occasioni in cui la Federcalcio riuscì ad anteporre gli interessi della nazionale a quelli del campionato.

Nel Ventennio Fascista, quando il calcio diventò strumento di propaganda e dopo i ‘pomodori’ di ritorno dal Mondiale ’66 in Inghilterra quando un dentista di nome Pak Doo-ik ci mandò all’inferno.

Siamo fuori tempo da entrambe le situazioni.
Indiscrezioni vogliono che i giocatori non vedano con entusiasmo sia Ranieri, sia Pioli. Avrebbero voluto il ritorno di Mancini, ma tant’è…

Vedremo contro la Moldova che reazioni vorranno offrire a Spalletti come saluto d’addio.
Una prestazioni che dirà molto su passato, presente e futuro dell’Italia.