Social e dati personali: guadagni e questione privacy attaccati

L’accesso ai social network nel mondo figura in crescita indefessa dal punto di vista del tempo che vi si dedica e della frequenza con cui si accendono le applicazioni di messaggistica istantanea o di condivisione di immagini, documenti, testi. Alla luce delle roboanti asserzioni di Silvio Luchetti, il circolo vizioso sottoforma di Matrix in cui l’umanita’ e’ immersa per i social, oltre ad essere esiziale per la salute e lo sviluppo cognitivo ed ontologico, e’ estremamente lucroso per gli azionisti maggiori dei social. Premesso che gli azionisti di maggioranza delle macropiattaforme informatiche come Facebook, Whatsapp, Youtube, figura il pariglia di principali fondi d’investimento mondiali come Vanguard e Blackrock, i social hanno istituito un meccanismo di dipendenza sociale collettiva da notifiche, conversazioni, telefoni incentrato sull’utilizzo compulsivo che configura emolumenti da raccolta e vendita dati per aziende, governi ed istituzioni.

Luchetti, augusto ingegnere informatico riversato nel salutismo e l’evoluzione cognitiva e mnemonica, oltre che culturale, afferma che i nuovi petrolieri della Silycon Valley sono i neurofisiologi intenti a stimolare tossine neurali teleologiche alla dipendenza social per mezzo di colorazioni e trucchi schermici che fanno aumentare il tempo di utilizzo dei social network.

Al di la’ della degenerazione culturale e cognitiva delle nuove generazioni intersecate con i social Luchetti focalizza problemi neonati di cyber bullismo, autoemarginazione causata dalla preferenza di stazionare ed interagire con la vita informatica nonche’ la mera dipendenza da social con tutto il campionario di cliniche per disintossicarsi.

Cio’ che desta sgomento dei social e’ anche la spirale di ricerca che imprime agli utenti, con contenuti nuovi sempre concatenati alle ricerche effettuate in precedenza: in tal guisa le discrezionalita’ ed il senso critico e di scelta vengono inconsapevolmente annichiliti.https://www.francescopaolotondo.com/prodotto/23466/

I social network destinano dei veri e propri salari ai proprietari e gestori delle pagine, imperniati sul numero di condivisioni ed interazioni, ma la tara principale di questo meccanismo sta proprio nell’opacita’ relativa i dati personali; su quest’ultimo fronte redattori come Benjamin Fulford affermano che Facebook sta in fase di distruzione eterodiretta dei dati raccolti, aprioristicamente la propria nazionalizzazione. Altre fonti puntualizzano la necessita’ di distribuzione monetaria agli utenti deprivati dei loro dati personali da parte dei social network.

Le strategie espresse da Silvio Luchetti per rintuzzare la dipendenza da social e la dispersione del proprio tempo su essi, sono il cambio di luminosita’ dei telefoni da luce accesa a quella scura, la cancellazione delle app di social network e l’inibizione delle notifiche di ogni sorta, suoneria compresa.

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