Di Paolo Paoletti
LO SCANDALO SANGIULIANO-BOCCIA CONFERMA IL PUNTO PIU BASSO DELLA CORRUZIONE TOTALE CHE AFFLIGGE L’ITALIA. IL GOVERNO MELONI NE E’ EMBLEMA, CONTRO ETICA E MORALE, MERITOCRAZIA E INDIGNAZIONE. SPIACE CHE UN NAPOLETANO, GIA’ FRONTE DELLA GIOVENTU’, SIA ESEMPIO DELL’OCCUPAZIONE DEL POTERE DELLA PEGGIORE DESTRA!
Lo scandalo Sangiuliano-Boccia nasce da un amore nascosto e proibito (per chi crede ancora al matrimonio senza peccato) tra un Ministro della Repubblica italiana ed una signora di 41 anni di Pompei. Fosse tutto qui avremmo il dovere di restare in silenzio. Nessuno si può fare maestro delle ‘cadute’ umane.
Ma non è così a cominciare dagli altrettanto scandalosi 15′ di intervista che il TG1 (con i soldi di tutti gli italiani) ha dedicato alle scuse di un Ministro invitato dalla Meloni a mostrare ricevute di spese incriminate!
Fossi nella Pompei che ha beneficiato di oltre 1 miliardo e mezzo di finanziamenti stanziati dal Ministero della Cultura, farei un tifo sfegatato per Maria Rosaria Boccia, concittadina e ponte emotivo tra la cittadina, gli scavi, il turismo che alimenta (insieme al Santuario) il reddito dell’area.
Purtroppo la vicenda diventa squallida, perchè questa Repubblica è in balia del più totale delirio di onnipotenza di Meloni e del suo Governo di destra estrema, appena camuffata da Forza Italia.
Così come il tempo che viviamo è nel punto più basso, opposto al Rinascimento della tradizione italica.
Nulla può più l’etica e la morale strumenti di gestione sociale, essendo azzerati tutti i riferimenti meritocratici dell’ ascensore sociale. Privando una società impazzita, schiava delle distorsioni dello sviluppo tecnologico, ultimo status simbol di questa epoca maledetta.
La Boccia – sentimento a parte (vogliamo credere al sentimento?) – può essere annoverata tra le tante persone ambiziose, pronte a tutto per emergere. Perfino a registrare tutto ciò che le capita a tiro in ambienti, locali, occasioni riservate con occhiali provvisti di telecamera, per riempire cassetti di scheletri relazionali (se i racconti rispondono a verità).
Il focus però non e la signora Boccia, ma Gennaro Sangiuliano. Lo conosco da sempre, abbiamo appena 5 anni di differenza (Napoli, 6 giugno 1962 lui; Napoli, 20 agosto 1956 io), da quando cominciò a fare ‘giornalismo’ nel tg di Canale 8.
Fresco di militanza nel Fronte della Gioventù.
Frequentava il Liceo Pansini, poi matricola di Giurisprudenza alla Federico II, dove io correvo verso il fuoricorso, essendomi già inventato ‘Notte Sport’ a Telelibera 63, mettendo insieme i migliori giornalisti napoletani nella prima associazione professionale tra giornalisti.
Erano di pubblico dominio le raccomandazioni politiche che si diceva lo portarono a diventare Direttore de Il Roma (gestito da Giuseppe Tatarella) ed a pubblicare insieme a Ciro Paglia caporedattore de Il Mattino amante di Anna Grimaldi, coinvolto nell’inchiesta del suo omicidio, un libro scritto per fare da contraltare a L’inferno di Giorgio Bocca.
Entra nella squadra di giovani che orbitano negli interessi di Francesco De Lorenzo da piazzare in Rai. Per rispetto di colleganza professionale evito di citare gli altri. Cosi come è inutile citare altri incarichi giornalistici di matrice assolutamente politica.
Passando per la redazione del TGR Campania, arriva alla vice direzione del TG1 dal 2009 al 2018 (Direttore Minzolini, quota Berlusconi) e direttore del TG2 dal 2018 al 2022, quando diventa Ministro della Cultura della Meloni.
UNO SCANDALO!
Tutto ciò mi interesserebbe veramente poco, perchè oramai avvezzo ad ogni tipo di schifezza cui questo Paese distrutto dalla politica, è sempre stato più che incline. Fino a portare ogni italiano debitore di 42.000 euro per le nefandezze e l’insipienza dei Governi. (Quello della Meloni ha il record di incremento di debito pubblico in appena 2,5 anni di vita!)
Ma l’indignazione, sentimento quello sì scomparso dai nostri comportamenti, resta una delle poche ancore che mi porto dietro da anni, base del disinteresse al voto degli italiani.
Resto stravolto dal dover prendere atto che per i giovani il futuro non esiste, essendo stata la nostra gioventù derubata anche della speranza.
Odiare, altro sentimento umano, purtroppo è inutile. Anzi chi ha la mia età deve restare lucido e combattere, ricordando nel momento del voto, che l’unico strumento a nostra disposizione è scegliere da che parte stare.
Cari giovani, cari figli miei (serena e Paolo) evitate di seguire (molto difficile) schifezze come la storia Sangiuliano-Boccia e con la morte nel cuore vi invito a lasciare questo Paese per il rispetto che devo alle vostre vite, ai sacrifici che ho fatto in 45 anni di lavoro, per l’impegno con cui ho sempre difeso la mia autonomia intellettuale col diritto di continuare ad esprimere pensiero critico.
Cara Italia è la prima volta che seriamente concludo che qui non c’è più futuro. Cara Napoli, sei uno dei luoghi più belli al Mondo, distrutta dagli Anni 80/90 che hanno azzerato ongni bellezza. Lasciando spazio all’archeologia umana di cui siamo prigionieri. TUTTI!