Da una dovizia di luoghi si inneggia reiteratamente a rivoluzioni cruente o pacifiche, che siano fattori di salvezza per il popolo e l’Italia: la rivoluzione opportuna e possibile ma anche legale, da fare, ad onta della massoneria o delle oligarchie e plutocrazie di sorta, risiede nella carta costituzionale e nello sciopero fiscale reiterato; all’interno della Costituzione italiana, alla stessa stregua di quella americana, sono esplicitati i principi cardine da seguire e difendere per non soffrire in quanto popoli e nazioni.
Lo scardinamento delle regole scritte nella Costituzione italiana richiede un’azione dei cittadini che non sia efferata, dunque controproducente, bensì la creazione e l’adozione di forme parallele di moneta e di corpi militari e paramilitari che veglino sul rispetto della Costituzione e agiscano in modo pacifico ma perentorio, nell’affermazione di tali regole, sufficienti a far scemare ogni crisi, ogni malessere collettivo, perfino ogni guerra esogena. Ripristinare la Costituzione risulta sempre più difficile ma, una volta resa nuovamente centrale tale Costituzione, è vitale vigilare con corpi speciali che adoperino azioni mai omicide però efficaci, affinchè la società vada avanti sui cardini stabiliti dai padri costituenti, che erano antitetici ad ogni totalitarismo. Capire che oggi il neoliberismo è un peggiore ed arcano totalitarismo, è aprioristico per ogni opera di difesa per sè e la propria patria. In era di pandemia il diritto di scelta relativo i vaccini appare inderogabile, alla stregua del diritto alla informazione con spazi obbligatori verso i professionisti ed i giornalisti definiti complottisti, purchè sciorinino dati a supporto delle proprie tesi.
Riaffermare la Costituzione comporta, di questi tempi, anche la tutela di ogni singola attività professionale ed imprenditoriale presenti sul territorio: oggi il Copasir ha indicato il processo di progressiva svendita della maggioranza delle imprese, in seguito al Covid. E fare ciò a costo zero, ovvero senza costi a carico dei contribuenti attuali e futuri, rappresenta l’obbligo primario del legislatore e di ogni rivoluzione effettiva o abortita, presente e futura.