Rivolta in Vaticano

Le dichiarazioni “dardeggianti” dell’ex nunzio apostolico vaticano per l’America Viganò hanno fatto il giro del mondo  per mezzo di steve Bannon che lo ha intervistato qualche tempo fa sul settimanale Lifestyle: il prelato palesemente antipapa ha alluso a documenti occulti in mano ai servizi segreti del Vaticano, che auspica vengano tosto sciorinati per confutare nel metodo e nei risultati l’elezione di papa Francesco. Viganò in seguito a tali apodittiche esternazioni è stato vittima di denigrazioni e diffamazioni incrociate da parte di organi politici italiani, religiosi, medici che ne hanno rimarcato una presunta omosessualità che lo ha fomentato nell’esecrare i dogmi della comunità Lgbt e la dovizia di pederasta all’interno della chiesa. Ad ogni modo il cardinale italiano ha esortato a far luce sulle fantomatiche dimissioni di Ratzinger e sulla siddetta “Mafia di San Gallo”, ossia quella setta di cardinali e religiosi ultraprogressisti, ricattati e ricattabili da organi alto massonici e gran-finanziari, che hanno caldeggiato illecitamente nell’elezione del sommo esponente ecclesiastico del mondialismo, del relativismo secondo Viganò, del materialismo e del nichilismo odierni, cioè Bergoglio. A suffragare le tesi di Viganò sulla gilda dei San Gallo tuttavia, ci stanno pensando i sempre più numerosi vescovi, cardinali e presti in collisione con le politiche contemporanee papali; esponenti vaticani in Africa, Cina, India, comprese converse e badesse, stanno reclamando posizioni più conservatrici da parte della chiesa, con denunce di iatture provenienti dalle prescrizioni politiche vertenti omosessualità, immigrazione ed obblighi di variegata sorte.

Tra i cardinali che fanno fronda a papa Francesco c’è un irlandese tornato nella sua terra che ha redatto u manoscritto in cui sciorinava i meccanismi degradati di elezione vaticana di stampo progressista in spregio al diritto canonico ed alle leggi di san Giovanni Paolo II, che estromettevano gli uomini di chiesa invalidandone il voto, che siano in rapporto con organismi economici e politici.

Tornando a Viganò accusato da alcuni media come addirittura pedofilo e pertanto espatriato verso l’America, Bannon ha affermato, in coro con l’ex nunzio vaticano, del suo enorme sforzo e la dovizia di denunce presso le autorità, di prelati accusati di pedofilia all’interno elle mura “pietrine”. Viganò ha ancora arringato per una liberazione della chiesa, ai microfoni del principale consigliere di Trump, di personaggi malefici che hanno innescato amoralità e corruzione sull’emiciclo vaticano. Finisce con il promettere tuttavia, il cardinale milanese, che la chiesa uscirà rinvigorita, immortale e come sempre vincente nelle virtù, in questa istanza in cui Benedetto XVI non si sarebbe dimesso e ne avrebbe testimoniato appositamente con un testo latino disseminato di svarioni; ebbene la chiesa verrà tosto rigenerata nella virtù  e non cesserà ricalca Viganò, come promise lo stesso Gesù Cristo.

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