AIUTATEMI SONO SOTTO ATTACCO
Dopo il mio video di ieri sulla storia di alcune questioni inerenti al movimento dei focolarini (con sentenze passate in giudicato ed una magistrale inchiesta fatta da Ferruccio Pinotti con il libro “La Setta Divina” riguardante abusi su minori, manipolazioni e plagi, vite distrutte), ho fatto emergere la forza anche politica del movimento politico per l’unità “MPPU” che è un movimento molto influente sovvenzionato dalle nazioni unite, nato dai focolarini, fondato a Napoli (stranamente) nel 1996. Ebbene.
Leggete attentamente:
nel video nomino queste inchieste inerenti a sentenze passate in giudicato e condanne certe per i fatti sopra citati. Ho tirato fuori questa storia perché la famiglia di Borrelli è tra i fondatori dell’ MPPU e sua madre un pezzo grosso del Movimento dei Focolarini. Insomma non ve lo spiego, il video lo avete visto.
Voglio sottolineare, perché io non sono della pasta di questa gente e ho una morale, che non ALLUDO, e dico chiaramente che le condanne inerenti a coloro che si sono macchiati di tali crimini non hanno nulla a che vedere con l’intera comunità dei focolarini, ovviamente. Il video è la chiarificazione di come un certo mondo, forte di milioni di seguaci, possa essere utilizzato da alcuni per fare del male e per creare un potere a qualsiasi costo. Voglio sottolineare che men che meno esisterebbe alcuna vicenda di conoscenza pubblica che colleghi Borrelli e la sua famiglia ai fatti sopracitati. Il video vuole dimostrare invece la potenza politica e non solo della sua estrazione sociale e di quanto può piegare la realtà che ci circonda in base all’opportunità politica.
Fatta questa doverosa premessa, capirete tra poco perché ho necessità di rendere pubblica la vicenda visto il modus operandi di questa gente.
Finito il video, ieri sera prima di andare a dormire, lo “posseudo” giornalista Pino Grazioli apre una diretta mistificatoria cercando di gettare un’ ombra inquietante sul sottoscritto. Ricordo che il Grazioli già in precedenza alluse ad una mia appartenenza ad una certa malavita organizzata, salvo poi rettificare pubblicamente il tutto.
Il fatto
Seguendo una indagine su presunte ritorsioni mai del tutto accertate e con nessuna condanna ai danni del Grazioli contro alcuni soggetti fragili della società, mi imbatto in una persona che asserisce di essere stato diffamato dal Grazioli con una accusa gravissima di “pe7porn0grafiįa”. Quest’ultimo per discolparsi da questa accusa mi gira un allegato con il materiale della denuncia che dimostrava che in realtà questo materiale in suo possesso fosse una denuncia verso terzi che lui stesso aveva formulato. Mi inoltra, dunque, su whatsapp la suddetta denuncia ma decido di sentire anche quello che mi fu presentato come suo avvocato, che oggi nega di essere stato il suo avvocato. L’avvocato in questione mi rasserena anche perché dal suo profilo professionale si evince che la sua specializzazione fosse proprio la tutela dei minori.
Ieri sera, invece, il Grazioli fa ascoltare un audio dove l’avvocato in questione afferma che sia lei che io (Gigi Lista, fa proprio il mio nome) avremmo ricevuto il materiale fotografico sopracitato, sottointendendo che io però non sarei andato immediatamente a denunciare questo soggetto e questi fatti. Ecco l’allusione. Quindi quella che mi fu presentata come una denuncia ieri è stata fatta passare come diffusione di materiale.
Punto di domanda: cosa avrei dovuto denunciare se lo stesso avvocato e lo stesso suo cliente all’epoca mi presentarono questo materiale come una denuncia fatta dal suo cliente verso terzi, quindi senza alcuna responsabilità del soggetto in questione?
ALMENO QUESTO È QUELLO CHE MI FU RIFERITO.
Nella live di confronto che ho fortemente voluto, dopo aver ascoltato queste allusioni fatte dal Grazioli nei miei riguardi, ieri sera con lo stesso avvocato sono riuscito a dimostrare che quel whatsapp giratomi sottoforma di denuncia l’ho ricevuto perché stavo indagando giornalisticamente su questa questione, spazzando via ogni mistificazione di sorta, volontaria o meno che fosse. Le due parole in questione, ed ecco l’altra mia percezione di allusione – magari figlie del concitato momento del confronto tra me e l’avvocato – sono state: “vuoi fare il santarello, vuoi uscirtene pulito”. Parole rettificate nella sostanza nel corso della live. Parole che poi lo stesso avvocato ha dichiarato di aver pronunciato, non riferendosi al contesto delle denunce di cui sopra ma ad una frase che avevo detto precedentemente: “non voglio avere a che fare con questa gente”. Che tra l’altro io ribadisco con forza.
Capirete che sentirsi dire queste parole “non fare il santarello, vuoi uscirtene pulito”, legate ad un contesto così torbido, non potevano rimanere senza contraddittorio da parte mia. Chiaramente la live è registrata.
A riprova che momenti concitati o mezze verità o tentativi di allusione o semplicemente superficialità riescono a creare dei fraintendimenti e delle incomprensioni che possono gettare ombre sulla vita delle persone per sempre in cinque secondi.
Insomma, ho avuto tutta l’impressione che si stesse cercando di tendermi una trappola mediatica con l’intento di mistificare contenuti e realtà.
Stamattina pagine tik tok anonime, che credo siano controllate dal Grazioli, non nuovo a queste utilizzo di pagine di terzi individui, che abbiamo ascoltato nei servizi di Striscia la Notizia per giorni. In sostanza hanno cercato di prendere alcuni pezzi della live di confronto con l’avvocato in questione con il chiaro intento di far girare un messaggio subdolo e quasi di complicità verso qualcosa di disgustoso ed indicibile. Chiaramente, da parte mia, seguirà il confronto con polizia postale e magistratura con tutto il materiale di cui sono in possesso: audio e registrazioni, screen e testimoni e le interviste, che tutelano la mia immagine e la mia etica in questa mia ricerca giornalistica. Chiaramente non ho le competenze tecniche per stabilire dove sia la verità in merito alle diatribe tra queste persone. Lo stabilirà la magistratura. Io sto raccontando solo in che cosa mi sto imbattendo e quale vespaio si è alzato appena abbiamo toccato questi argomenti.
Credo di aver messo le mani in una storia con persone senza scrupoli, credo che tenteranno di infangarmi come hanno tentato, credo che tenteranno di attaccarmi personalmente e forse subirò ritorsioni pesanti. Sono inquietato, disgustato, ho capito come è facile confondere le acque e come una vita fatta di più di vent’anni di attivismo e integrità e fatta di idee può essere distrutta nel tempo del racconto di una bugia. La menzogna, ripeto, è che costoro hanno cercato di far pensare alle quasi mille persone in una live che quel plico digitale che allegava una denuncia verso terzi fosse stata in realtà una sola foto mandata a me per altre ragioni o per complicità verso certe persone accusate di questi fatti.
In venti anni non ho mai chiesto niente a nessuno, vi ho dato sempre tutto e mi sono preso i guai di tutti, sono io che ho bisogno che tutti si mettano a cerchio intorno a me perché cercheranno di buttare fango sulla mia persona.
Attivisti, militanti, persone che ho aiutato, persone che mi conoscono, statemi vicino ed insieme la verità trionferà, la giustizia arriverà e illumineremo di bellezza queste storie e questi personaggi demoniaci.