Francesco Carrino, encomiato esperto di economia e finanza, rimarca le “discrete” affermazioni della Banca d’Italia, d’intesa con le direttive europee, sulla necessita’ di una patrimoniale o un prelievo forzoso dai conti correnti italiani, teleologici a superamento della crisi dovuta al Covid, e far guadagnare stati e cittadini, per nuove opportunita’ di rilancio economico antidisoccupazione.
La liquidita’ in accumulo sui conti correnti, e’ causata dal blocco delle attivita’ e degli scambi commerciali e sociali imposto dall’allarme pandemico multistrato. Cio’ che pero’ viene omesso dalla Banca d’Italia binariamente al parlamento europeo, e’ il fatto che una patrimoniale sui conti correnti gia’ esiste, alla stessa stregua della tassa di successione e la tassa sulla casa. Dunque si vocifera di aumenti di gabelle statali, non di introduzione di nuove norme legislative.
Tale decisione di aumentare le tasse sui patrimoni e’ data dall’anelito di creare liquidita’ aggiuntiva per lo stato italiano ma sopratutto per la bce, sulla base della consapevolezza che i patrimoni immobiliari e i conti correnti degli italiani sono sul podio della classifica mondiale in termini di opulenza.
Riguardo invece il prelievo forzoso sui conti correnti, cui sfuggerebbe la maggioranza delle persone davvero facoltose, Carrino sciorina le cifre superiori ai 200 miliardi di incasso, esecrando tuttavia la mancanza di programmazione statale della destinazione e dei risultati d’investimento, per tale spesa.
Per il momento l’erario italiano non necessita di patrimoniali maggiorate o prelievo forzoso per mezzo dell’intervento della bce nel sostegno al debito pubblico e del finanziamento delle esigenze statali; tuttavia l’ausilio europeo all’Italia avra’ un termine e determinera’ il pagamento di interessi finanziari e di fette consistenti del debito pubblico in aumento. Ecco la cagione della necessita’ di una banca centrale italiana che monetizzi il debito pubblico all’infinito, senza interessi, prelievi forzosi o aumenti di tasse.