Papabile

PAPABILE DEL GIORNO: IL CARDINALE AMBONGO FONDE TRADIZIONE E RIFORMA

John L Allen Jr/ Crux

Quando Papa Francesco ha dato il via libera al Dicastero per la Dottrina della Fede affinché emanasse la controversa dichiarazione del 2024 Fiducia Supplicans, autorizzando la benedizione delle persone in unioni omosessuali, l’obiettivo era presumibilmente quello di colmare un vuoto pastorale e raggiungere un bacino di utenza spesso alienato dalla Chiesa cattolica.

Tuttavia, tra le conseguenze indesiderate, un risultato chiaro della dichiarazione è stata l’emergere di un nuovo candidato papale: il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, 65 anni, di Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo, che è anche il leader eletto dei vescovi africani in qualità di presidente del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (SECAM).

Un titolo dell’epoca sul quotidiano italiano il messaggero, sopra un pezzo della veterana corrispondente vaticana Franca Giansoldati, diceva tutto: “Il profilo del cardinale Ambongo avanza tra i futuri papabili: ha guidato il blocco africano della benedizione delle coppie gay”.

Il riferimento era al fatto che Ambongo era il principale promotore di una dichiarazione del SECAM che dichiarava la Fiducia Supplicans lettera morta nel continente. I prelati africani, diceva, “non ritengono appropriato che l’Africa benedica le unioni omosessuali o le coppie dello stesso sesso perché, nel nostro contesto, ciò causerebbe confusione e sarebbe in diretta contraddizione con l’ethos culturale delle comunità africane”.
Era la prima volta che i vescovi di un intero continente dichiaravano che un editto vaticano non sarebbe stato applicato nel loro territorio. Considerata la difficoltà generale nel mettere d’accordo un corpo vescovi poco maneggevole su qualsiasi punto, la risposta rapida e unitaria del SECAM fu una testimonianza della leadership di Ambongo.

Inoltre, la dichiarazione del SECAM fu degna di nota anche per il modo in cui fu elaborata di concerto con il Papa e i suoi principali consiglieri.

Ambongo ha raccontato la storia in una conversazione con un blog cattolico francese. Dopo aver raccolto le risposte dei vescovi africani, è volato a Roma per presentarle al Papa. Francesco gli ha chiesto di collaborare con il cardinale argentino Víctor Manuel Fernández del Dicastero per la Dottrina della Fede, cosa che Ambongo ha fatto, consultandosi costantemente con il Pontefice, in modo che, quando la dichiarazione del SECAM è stata pubblicata, portasse di fatto il sigillo di approvazione papale.

In altre parole, Ambongo ha trovato un modo per permettere agli africani di avere la loro manioca e anche di mangiarla, opponendosi al Papa, almeno indirettamente, ma senza apparire sleale. È uno degli aspetti più difficili da gestire nella vita cattolica, e l’abilità con cui Ambongo ci è riuscito ha attirato l’attenzione.
Nato a Boto, in Congo, nel 1960, Ambongo sentì la vocazione al sacerdozio e si unì ai Francescani Cappuccini, pronunciando i voti perpetui nel 1987. In seguito fu mandato a studiare teologia morale presso la prestigiosa Accademia Alfonsiana di Roma, gestita dai Redentoristi, dove imparò l’italiano, quasi una conditio sine qua non per un potenziale papa.

Negli anni successivi, lavorò in una parrocchia, insegnò nei seminari e ricoprì vari ruoli di leadership all’interno dei Cappuccini fino alla sua nomina a vescovo nel 2004, all’età di 44 anni.

Nel 2016, Ambongo divenne arcivescovo di Mbandaka-Bikoro e, come il suo mentore, il defunto cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, fu presto coinvolto nelle turbolenze della politica congolese. Quando l’allora presidente Joseph Kabila rinviò le elezioni nel 2016 per rimanere al potere, Ambongo divenne una figura di spicco dell’opposizione democratica e contribuì a negoziare l’Accordo quadro di San Silvestro, che aprì la strada alle elezioni del 2018.

Ambongo non manca certo di audacia. La sua aperta difesa dell’ambiente – criticando sia le multinazionali petrolifere e minerarie sia i politici locali che servono i loro interessi – ha portato a minacce di morte; a un certo punto, si è definito “una persona in pericolo in Congo”.

Ha chiaramente goduto del favore di Papa Francesco, essendo stato nominato nel Consiglio dei Cardinali del pontefice nel 2020, succedendo a Monsengwo, e confermato in tale ruolo nel 2023. Ha anche ospitato una visita papale di successo in Congo nel 2023. Eppure, come ha dimostrato la controversia sulla Fiducia, è anche disposto a dissentire dal coro di approvazione che tipicamente circonda qualsiasi papa quando ritiene che sia in gioco una questione di principio.

Il caso di Ambongo?

Incarna un mix distintivo di continuità e cambiamento rispetto all’eredità di Papa Francesco, sostenendo il suo impegno verso le periferie e la sua forte testimonianza sociale, ma adottando una posizione più cauta e tradizionale su questioni dottrinali controverse.
Il suo curriculum parla di autorevolezza: statista nella politica nazionale, leader di vescovi continentali e consigliere papale con una conoscenza approfondita della riforma vaticana.

Inoltre, in quanto cappuccino, Ambongo ha la reputazione di pastore impegnato, vicino al popolo e attento alle difficoltà quotidiane dei fedeli. Sembra genuinamente felice di stare in mezzo a loro – una qualità auspicabile in un papa.

Gli argomenti a sfavore?

Ambongo non è molto conosciuto al di fuori dell’Africa, quindi l’impressione di molti cardinali è probabilmente influenzata più da resoconti giornalistici e resoconti di seconda mano che da conoscenze personali. Alcuni potrebbero chiedersi se la sua forte critica al declino degli standard morali in Occidente possa renderlo una figura difficile nelle regioni più secolarizzate, potenzialmente fuori dal mondo.

Anche gli americani potrebbero essere un po’ a disagio per il suo inglese limitato, sebbene abbiano accettato una situazione simile con Francesco.

Una cosa è certa: se Ambongo uscisse dal conclave vestito di bianco, l’arrivo di un “papa nero” elettrizzerebbe l’opinione pubblica mondiale, garantendogli un’ampia piattaforma culturale. La questione sarebbe allora come sceglierà di usarla.

(Foto di HARDY BOPE/AFP tramite Getty Images)

Fonte Catholic Herald