Fin dall’inizio del pontificato, soprattutto da quando ha criticato la posizione del cardinale Walter Kasper che, in preparazione del Sinodo sulla famiglia del 2014, ha esplicitamente invocato l’accesso alla comunione per i divorziati risposati, Burke era in buona compagnia, eppure soprattutto su di lui si è concentrata una vera e propria campagna di demonizzazione, dipinto come il regista di trame occulte contro Papa Francesco ( la lunga intervista alla Bussola quotidiana giornale-in cui Burke nega tali accuse e spiega il suo rapporto con il Papa-).
Già prima comunque, nel dicembre 2013, il Papa aveva provveduto a rimuoverlo da membro della Congregazione dei vescovi, sostituendolo con il cardinale Donald Wuerl, decisamente liberal e, guarda caso, legato all’ex prelato abusatore Mc Carrick. E dopo la partecipazione al libro “ Permanere nella verita’ di Cristo” (che vedeva anche i contributi dei cardinali Caffarra, Brandmüller, Müller e De Paolis) Burke, che è un valente canonista, viene rimosso nel novembre 2014 anche dalla carica di prefetto della Segnatura apostolica a cui era stato chiamato da Benedetto XVI nel 2008. Gli viene invece affidata la carica di Patrono del Sovrano Ordine di Malta, incarico di secondo piano per un cardinale ancora giovane ed in attività. Eppure, dopo la firma dei Dubia a seguito della Esortazione post-sinodale Amoris Laetitia (2016), continua la “rappresaglia” contro il cardinale Burke che, nel 2017 viene esautorato di fatto dal suo incarico di Patrono dell’Ordine di Malta (ma lasciandogli l’incarico formale), con la nomina di un delegato speciale del Papa: prima il cardinale Becciu e poi nel 2020 il cardinale Tomasi. Pur non avendo avuto più contatti con i membri dell’Ordine e nessun ruolo in tutto il travagliato rinnovo degli Statuti, il cardinale Burke si è formalmente dimesso a giugno di quest’anno, al compimento dei fatidici 75 anni, ed immediatamente sostituito dall’81enne cardinale Ghirlanda: tanto per aggiungere scherno a scherno.https://instagram.com/where_fashion_is_art?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==
Nel frattempo però in questi ultimi anni papa Francesco non ha mai perso l’occasione di lanciare frecciatine personali al cardinale Burke, raggiungendo il culmine con la infelice (per usare un eufemismo) battuta pronunciata mentre il cardinale Burke lottava tra la vita e la morte a causa del Covid. Il motivo del contendere era il vaccino, «atto d’amore» per il Papa, rifiutato invece da Burke per motivi etici: «Anche nel Collegio cardinalizio ci sono alcuni negazionisti, aveva di ritorno dal viaggio in Ungheria e Slovacchia il 15 settembre 2021, detto il pontefice per una conferenza stampa in aereo– ed uno di questi, poveretto, è ricoverato col virus».
La seconda tornata di Dubia, presentati lo scorso luglio insieme ai cardinali Brandmüller, Sarah, Zen e Sandoval, ma resi noti soltanto il 2 ottobre scorso, avrà senz’altro irritato ancor più il Papa che, dopo la morte di Benedetto XVI lo scorso gennaio, pare aver mollato i freni inibitori. Così il nuovo prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, Fernández, ha potuto prendere di mira personalmente il cardinale Burke nella già citata intervista al National Catholic Register a settembre in quello che, a posteriori, può essere considerato un avvertimento.
Ora eccoci alla decisione annunciata dal Papa di colpire direttamente il cardinale Burke, togliendogli appartamento e stipendio, un provvedimento grave ed inaudito, in barba a qualsiasi principio legale ed ecclesiale. Si può pensare che il vero scopo sia allontanare Burke da Roma, indebolendo il campo di chi resiste alla rivoluzione in atto, nell’approssimarsi di un Conclave, ma è anche un avvertimento per chi lavora nella Curia Romana. Fatto sta che la fine di questo pontificato somiglia sempre più nei metodi ad una dittatura sudamericana.
IL CONVEGNO DELLA BUSSOLA con il cardinale Burque riporta che la sinodalita’ contraddice la vera natura della chiesa. Il cardinale escluso ha rimarcato che l’eucarestia e’ il cibo dei peccatori, ma solo se si pentono.
Inoltre, come rammenta Luisella Scrosati, la Chiesa ha il dovere di rifiutare la Comunione quando c’è un peccato grave e manifesto per cui il fedele è già stato ammonito, non solo l’aborto. Parlava cosi’:il cardinale americano, autore del libro su questo tema appena uscito negli Stati Uniti.
– FUOCO AMICO SUL CARD. WOELKI, TROPPO POCO SINODALE.