È di questi tempi la notizia che verte sulla scoperta di un antidoto universale per l’influenza umana, quella di tipo a e b.
I Virus influenzali si evolvono in molteplici e variegati tipi di biomarcatore presenti sulla superficie, ovvero le prede degli anticorpi. In tal guisa diviene impossibile creare un vaccino universalmente efficace a debellare i biomarcatori cangianti.
I ricercatori esteri però hanno raggruppato in un unico anticorpo varie varianti, che riducono la proteina virale in scala nanometrica.
Spray o iniezione diventano gli strumenti di applicazione di questo vaccino pionieristico, preso da un’analoga proteina dei camelidi, una proteina che contiene molteplici varianti mirate ad eliminare le forme virali cangianti.
Risultati ottimali sui topi e immunizzazione di nove mesi rendono la praticazione all’uomo, sempre meno lontana, alla luce dei danni economici causati dall’assenza di cinque milioni di lavoratori previsti solo quest’anno in Italia. Assenza dal lavoro che cela una mancanza di produttività che scotta le aziende che impiegano personale soggetto ad influenza, e dunque si traducono in guadagni decimati.
Va detto però, che il fuoco ipotetico del calore, uccide i virus, pertanto restare costantemente in una situazione di temperatura corporea non fredda, scongiura eventuali influenze, o le combatte efficacemente. Il tutto in attesa che la scienza brevetti farmaci o vaccinazioni in grado di aumentare la produttività, le prestazioni ed il benessere individuali senza inficiare l’organismo.
Con la consapevolezza che il freddo mantiene tutto in uno stato di conservazione e provoca un indebolimento dei soggetti ad esso esposti, stare attenti al mantenimento della personale temperatura corporea allo stato di naturale calore, diventa essenziale. Da rimarcare che, in antitesi al freddo che rende vitali, il caldo distrugge tutto, sopratutto i virus di stampo influenzale.
Da qui emerge la critica di alcuni medici italiani nei confronti della medicina pediatrica, relativamente alla nuova raccomandazione di scoprire i bambini non appena compaia un po’ di febbre, il che in casi di febbre non superiore a 38 e mezzo, impedisce al corpo di autocurarsi debellando il virus con un innalzamento della temperatura. Inibendo tale processo naturale, l’organismo dei bambini e degli adulti che adottano questa surrettizia pratica, si indebolisce ed allunga i tempi di superamento della influenza.