Il governo italiano sconta un numero crescente di ostilita’ a causa del posizionamento di personaggi affini a quelli precedenti tanto osteggiati, nei ministeri principali. Cosi’ i nuovi esponenti del ministero della Sanita’, della Giustizia e dell’Economia, riflettono una totale continuita’ nelle idee e nell’operato, con i predecessori. Nordio e’ un ex pm, collocato come ministro della Giustizia, e’ un giurista atipico a favore del Green Pass e dell’obbligo vaccinale, nonche’ aderente al fatto che la Costituzione in Italia non e’ sempre attuabile, alla stregua di cio’ che affermava Monti principale esponente del governo tecnico nonche’ maggiore membro italiano del celeberrimo Club Bieldeberg. Nordio intende, in base alle prime dichiarazioni, svuotare i carceri e velocizzare i processi con una dovizia di depenalizzazioni ed alleggerimenti di pena: fra questi staziona l’auspicio di depenalizzare l’abuso di ufficio, che glisserebbe da tutta la classe politica, burocratica ed istituzionale italiana, rispetto le immani responsabilita’ di cui si sono macchiati nei due anni della pandemia. Colpe trasversali che non risparmiano nemmeno Conte, palladio di resistenza e buoni principi nell’opinione pubblica in seguito alla rivitalizzazione del Movimento 5 stelle. Anche se all’appello mancano circa duemila giudici per velocizzare i processi, Nordio appare voler prediligere una linea gestionale che elude le assunzioni di nuovo personale propedeutico allo snellimento dei processi, gia’ di per loro moltiplicati ed infiacchiti a causa della pandemia, e mirare a sconti di pena, depenalizzazioni ed amnistie. Mentre in America sono stati reintegrati e risarciti i medici ed il personale sanitario reticenti alla vaccinazione, con l’abrogazione degli obblighi di mascherina e similari, in Italia sembra voler rintuzzarsi questa scelta, il che sta allontanando fette crescenti di elettorato da questo governo. Anche se i carcerati stanno mostrando episodi reiterati di suicidio Nordio sembra voler risolvere tale problematica con il solo rilascio dei galeotti. Ma la depenalizzazione dell’abuso di ufficio viene interpretata da opinionisti disallineati come un metodo di scagionamento ed autoconservazione dell’intera classe della seconda Repubblica, la quale e’ inchiodata a responsabilita’ che non ineriscono solo la pandemia con correita’ in omicidi, incarcerazioni, danni irreparabili, licenziamenti, cesura dei salari, mancato pagamento degli stipendi ai non vaccinati, Green Pass; bensi’ anche colpe relative la compartecipazione alla guerra ucraina ed una dovizia di misfatti che negano le norme della Costituzione, dal punto di vista economico e geopolitico. Tutto cio’ mentre alcuni delatori riportano di un incontro recente tra Renzi ed il principe saudita in merito ad ipotetiche rassicurazioni sulla situazione americana. Qui e’ ancora in vigore l’ordine esecutivo emesso da Trump che autorizza l’arresto da parte dei militari americani, di personaggi anche all’infuori dei confini Usa, impelagati nella spy story che enfatizzavano legami ed eterodirezione americana da parte della Russia: a causa dei cordiali rapporti tra i due presidenti dell’epoca. Renzi allora ha fatto sponda con la multinazionale Leonardo, all’operazione illegale che poi e’ confluita nelle votazioni on line che hanno premiato Trump. Queste ultime sprigionano accuse di manomissione satellitare avallate dai politici italiani con l’ausilio della multinazionale di stato Leonardo.
Alla sanita’ l’Italia giace con un epigono di Speranza che tra l’altro figurava l’unico parlamentare con la mascherina durante il discorso di insediamento del nuovo governo, per cui lo spauracchio di nuove restrizioni delle liberta’, nuovi obblighi vaccinali e di utilizzo della mascherina, non sono completamente scongiurati. Infine al ministero dell’Economia staziona il leghista Georgetti. Georgetti calca il medesimo tracciato di Draghi e l’ideologia dell’austerita’ che vede l’Italia odiernamente emarginata dagli investitori, per cui i titoli pubblici del Bel Paese si vedono acquistati esclusivamente o principalmente dalla Bce, con conseguente commissariamento tacito dell’erario. Georgetti ha teorizzato e redatto l’impianto draghiano del programma di austerita’ per l’Italia. Ad oggi sono scattate a tal proposito multe da cento euro per i professionisti di mezza eta’ non ancora vaccinati e si apprestano a richiedersi gli interessi relativi i prestiti pandemici affidati a Roma. Cio’ spaurisce ed indispone la classe imprenditoriale e l’opinione pubblica, in quanto i nocumenti economici della pandemia non sono stati ripianati per oltre il 90% delle aziende italiane. Georgetti inoltre sconta il malcontento dei meridionalisti in seguito al suo diniego di stabilire la cifra dei Lep(Livelli minimi di assistenza) da garantire al Sud con l’instaurazione della Autonomia differenziata. Su questa cifra, che risulta ingente, Georgetti ha preferito tacere e stabilirla in modo ufficioso a causa del fatto che prevedeva importi economici statali maggiori al sud rispetto al nord, da elargire annualmente. Dunque imperversa un pantano al governo e nelle banche centrali, siccome Georgetti non potra’ attuare le prescrizioni di austerita’ ne’ occultare la cifra decisa dalla Costituzione, da stanziare annualmente a favore del Mezzogiorno. Decisioni politiche esiziali che scontentano le oligarchie finanziarie, l’elettorato leghista, ma non procrastinabili, spettano a Georgetti e colleghi, per cui fanno aprioristicamente traballare il neonato esecutivo. Inoltre la macchina della falsa controinformazione sta facendo di tutto per sostenere l’assioma che Trump avrebbe dato la sua benedizione alla Meloni per via di uno scritto sui social. Trump ha condiviso un articolo nel quale la sua politica energetica sarebbe un modello per la Meloni. Se a Trump fosse interessato spendere parole di elogio per la Meloni lo avrebbe già fatto apertamente e la condivisione di tale articolo, scritto non da lui, serve con ogni probabilità semplicemente a Trump per ricordare che il suo approccio per ciò che riguarda l’energia è quello più produttivo. Come facciamo a saperlo? Basta vedere gli elogi pubblici e le congratulazioni che Trump ha riservato a Bolsonaro e Orban. Li ha fatti apertamente e in maniera inequivocabile. Nel caso della Meloni, Trump non ha detto nemmeno una parola per la sua “vittoria” alle urne. E’ acclarata ad ogni modo l’esistenza di una falsa controinformazione che ha esigenze diverse da quelle della collettivita’, come la promozione dell’ultimo gatekeeper la cui parabola si preannuncia breve. In molti tra i frequentatori di gruppi di discussione disallineati, ricalcano riguardo a cio’ le immagini clamorose in cui Trump nega la stretta di mano a Mattarella e con dei gesti non conformi al galateo, manca zelantemente di rispetto alla defunta regina d’Inghilterra. Cio’ entusiasma i complottisti.