Nomi bambini rapiti: pericolo cancellazione da remoto

Notizie e analisi geopolitiche settimanali di Benjsmin Fulford, posizionate sul suo portale a pagamento, sciorinano informazioni definite dall’autore, utili riguardo centri di tortura infantile; ricevute afferma il giornalista canadese, da funzionari governativi statunitensi di alto livello.
Se questo non ti fa ribollire il sangue, non so cosa lo farà! Accalda Fulford. Un funzionario governativo di alto livello (questa persona era sola nella stanza con i presidenti degli Stati Uniti ed i primi ministri israeliani) ci ha fornito informazioni molto dettagliate ed utilizzabili sulle strutture di tortura infantile situate negli Stati Uniti, nel Regno Unito ed altrove. Comprende i nomi e gli indirizzi dei torturatori, i nomi dei bambini torturati e l’ubicazione esatta dei centri di tortura.

Il primo file PDF contiene i nomi dei 540 bambini che ancora oggi vengono torturati quotidianamente. La seconda contiene i nomi di 400 bambini torturati a morte. Se trovi il nome di tuo figlio scomparso nell’elenco, ti promettiamo che non lasceremo nulla di intentato per salvare o ottenere giustizia per tuo figlio. Ciò è possibile perché i file contengono i nomi e gli indirizzi di casa di 456 “raccoglitori di adrenocromo”, l’eufemismo che usano per i bambini torturatori. Approfondimento su http://www.il-lato-profondo-della-notizia.weebly.com

Per una questione di deontologia professionale ho inteso pubblicare questi redami ma debbo premettere che una verifica certosina relativa la veridicita’ dell’intera faccenda, non e’ stata eseguita. Ritengo tuttavia, tali dati estremamente importanti da conoscere, seppure in via generale; e pubblicare il tutto nel rispetto del pluralismo delle informazioni, delle loro fonti, delle opinioni e dei fatti.

Ho dovuto inframezzare le immagini correlate alle sparizioni di pargoli, per una mera questione di sopravvivenza professionale-ed avendo in prova dei banner per ipotetici e sperati sostenitori. Chiedo venia per tutto cio’ ma il lavoro quadriennale ad ufo di approfondimento giornalistico, ha portato esclusivamente nocumenti economici, lavorativi e legali che e’ opportuno eludere nell’immediato futuro, apponendo banner di suddetto tipo e variegate modalita’ di finanziamento del nostro lavoro.

Il tema scottante della scomparsa di minori e’ stato recentemente citato perfino dalla iperseguita Byoblu, con passate interviste non enfatizzate dalla tv di Messora, a personaggi pubblici e sommi magistrati come Paolo Ferraro, stocasticamente deceduti, che analizzavano in modo dettagliato il fenomeno della pedofilia e del rapimento minorile, anche in Italia. Cosi’ citando un connubio di servizi segreti deviati, professionisti e forze dell’ordine corrotti, che rendono concretizzabile il misfatto della scomparsa dei bambini, della pedofilia; il tutto in una cornice di Satanismo impossibile da smantellare, senza la ripresa pubblica di una effettiva sovranita’, che tagga ogni settore cruciale della vita pubblica. In base ai documenti ed a questo editoriale, il lettore tragga autonomamente le proprie conseguenze, la sua opinione, e la verita’ o falsita’ disvelata.

Io nel mio piccolo, sono trasecolato dalle informazioni e denunce fornite da personalita’ apicali o da professionisti indipendenti e liberi, sul mancato ritrovamento della bambina figlia di immigrati, scomparsa in Italia e recentemente, in un rione malfamato sito al centro-nord; binariamente alla consapevolezza dell’esistenza di servizi a pagamento presenti del dark web, che ineriscono violenze, mutilazioni ed uccisioni a pagamento, di bambini secondo le richieste degli astanti. Sono inoltre amareggiato ed esterefatto della scoperta di una rete fitta, estesissima e collegata, di satanisti e pedofili che reclamano materiale pedopornografico: quest’ultimo ha visto un proprio aumento sesquipedale nell’ultimo biennio.

Sui documenti pubblicati in questo articolo, allegati ai nomi di bambini rapiti, sotto tortura e financo ammazzati, Benjamin Fulford esorta a scaricarli e stamparli in quanto esiste la possibilita’ di una propria cancellazione da remoto: tale processo, afferma il giornalista di stanza a Tokyo, gli e’ stato fatto in occasione di prove video assai compromettenti, che incastravano un membro illustre dell’apparato burocratico-politico locale.

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