Il calcio italiano e’ dominato dal Napoli capofila quest’anno ma ai posti “alti” della classifica da circa un lustro e grosso modo tre scudetti persi all’ultimo ed in modo stocastico, per non affibbiare colpe ad arbitri e federazione. Cio’ sulla base di svarioni da parte dei direttori di gara ormai certificati ed a vantaggio delle solire squadre piu’ blasonate nonche’ piu’ indebitate.(Cravatta in foto artigianale con nodo fisso e chiusura a gancio acquistabile nello shop di francescopaolotondo.com).
La societa’ di calcio partenopea un tempo diretta dal talento di Maradona giova al sistema dei diritti tv italiani per mezzo dell’ammirazione che suscita tra il pubblico forestiero relativa jl suo gioco spettacolare. Ed oggi il Napoli e’ la squadra di vertice meno indebitata a livello continentale; tuttavia nella partita della domenica scorsa contro il Verona si e’ verificata la fine anticipata della gara a causa dell’arbitro che ha troncato i quattro minuti di recupero a tre, il che e’ illegale, specialmente ad azione in fase di svolgimento come effettivamente e’ stato. Se poi si focalizzano i cinque minuti du recupero sovente rilasciati durante le gare del Napoli pur in assenza di raggiungimento di tale minutaggio, il quadro si complica. E rammarica la gestione sempre piu’ politica delle partite di calcio in Italia, la quale manipola risultati ergo guadagni. Anche se in modo parziale ed indiretto, l’influenza arbitrale in Italia miete ancora danni, ad onta del presunto smantellamento del sistema di condizionamento sportivo che costo’ la serie b alla famigerata Juventus. Ed il fatto che la Juventus non riesce ad agguantare la vittoria della Champion’s Leagus forse e’ deittica della necessita’ di sgravare gli arbitri da condizionamenti economici e politici e di elidere la discrezionalita” di essi rispetto al Var.
