Napoli tifa Inter

Di Paolo Paoletti

NAPOLI ALLA TIVU’ PER TIFARE INTER: SE PASSA, MILANO ENTRA TRA LE 4 CAPITALI EUROPEE A CONTENDERSI LA CHAMPIONS. CONTE VUOLE VINCERE IN EUROPA PER DARE LUSTRO AD UN CURRICULUM SENZA TITOLI INTERNAZIONALI. RESTERA’ SOLO A CONDIZIONE DI COMPETERE CON I ‘TOP CLUB’, MENTRE NAPOLI VUOLE ESSERE GRANDE ANCHE NEL CALCIO!

Inter-Bayern Monaco deciderà la terza semifinalista della Champions League ed una bella fetta di scudetto.
Conte ed il Napoli davanti la tivù, tiferanno nerazzurro per ovvi interessi, anticipando un nodo che tra poco più di un mese De Laurentis sarà chiamato a sciogliere.

Conte resterà a Napoli solo se si convincerà di poter competere anche in Europa e per farlo serviranno almeno altri 5 acquisti ancora più importanti di quelli fatti per competere in Italia. Con almeno 200mln di budget e tutte le difficoltà già incontrate ad agosto scorso: 1. limiti di spesa, 2. limiti di stipendi, 3 limiti di attrattività!

Giocare la Champions risolverà uno degli argomenti utilizzato per i tanti no ricevuti, anche con Conte a Napoli. Non tutti.
Sopratutto acuirà il primo: la volontà o meno di De Laurentis di voler competere anche in Europa. Mai accaduto in 20 anni…

Per Conte, la prossima Champions è spartiacque: ha sempre fatto bene nei campionati nazionali, anche in Premier dove ha vinto con il Chelsea; non ha mai primeggiato, invece, in Europa se non perdendo una finale di Europa League con l’Inter.
Addirittura male il suo percorso in Champions dove non ha mai primeggiato. Certamente anche perchè non ha mai allenato squadre davvero pronte per vincerla, la Champions….

La sua Juventus non lo fu per i primi 2 anni. Lo era probabilmente al terzo.
Il Chelsea che ha ereditato, l’anno precedente aveva cambiato 3 allenatori e finito al decimo posto in Premier League.
Mentre con l’Inter, Antonio fu in grado di vincere il 19esimo con 4 giornate di anticipo, 82 punti e un vantaggio di 13 sulla seconda, senza però un’esperienza ed un vissuto rilevante in campo internazionale.

Che Napoli sarà quello dell’anno prossimo?

Certamente un Napoli che torna in Champions; con quali velleità, ambizioni, capacità, è tutto da scoprire.
Come è da capire se Conte avrà voglia di costruire ancora senza raccogliere subito, ciò che adesso serve alla sua carriera: un trionfo Europeo. Ovvero vincere la Champions!

Solo un fatto di soldi? No, ma i soldi conteranno e tantissimo.

Al momento Barcellona e Parigi sono in semifinale. Nelle altre 2 sfide, più Londra che Madrid mentre 1 gol di vantaggio non è tantissimo nella sfida tra Milano e Monaco.

Comunque vada, tutte Grandi Città, Capitali d’Europa per prestigio, potenza economica, peso specifico dell’ambiente, tradizione dei club calcistici.

Conte a Napoli sa di scontare un gap impossibile da colmare in una stagione, come sa che il suo curriculum di ‘ricostruttore di rovine’ è ad una svolta, vincere in un grande club. Dove tutto o quasi tutto c’è già.

Ma bisogna dirlo chiaro e tondo: non è Napoli l’ostacolo, nonostante tutti i suoi problemi. Lo è il padrone del vapore ovvero De Laurentis.

Napoli con le sue luci e le sue ombre è comunque un marchio mondiale non solo per la pizza, i babà e la tarantella, ma per i suoi prodotti di abbigliamento sia artigianale sia industriale, per la pasta, il caffè, i suoi commerci, le sue società di navigazione, le sue industrie e le sue attività culturali. Che dopo decenni hanno ripreso a conquistare il Mondo ed attrarre da tutto il Mondo!

Esempi? Kiton, Marinella, Casa D’Ambra, Pastificio Ferrara, Gran Caffè Gambrinus, Gay-Odin, Brinkmann, Don Alfonso 1890, EP, Apreamare, Carthusia, Tramontano, Villa Massa, Pegaso Università Telematica, Mario Schiano, Legatoria Tonti, Banca di Credito Cooperativo di Napoli, Adler Group, Gruppo Grimaldi… i primi marchi che mi vengono in mente.

Ma basta fare una ricerca, cui mi dedicherò a breve, per tracciare la mappa delle tante eccellenze di Napoli!

Invece, con la sua incapacità, De Laurentis non ha saputo alzare il fatturato, progettare futuro, investire in strutture, settore giovanile, stadio, sede, rapporti di amicizia con i Top Club europei, e quant’altro serve per forgiare mentalità, esprimere attrattività e potere sportivo, insomma contare.

Per dirla meglio non ha saputo diventare un imprenditore che faccia calcio perchè sa come si fa il Grande Calcio. Invece di restare Presidente di una squadra di pallone per mettersi quanti più soldi è possibile in tasca. Quale è stato ed è De Laurentis da vent’anni a a Napoli. Abbandonando anche quel cinema da quattro soldi ed il cine-panettone natalizio.

La Champions League è fondamentale per il prestigio e per il bilancio di un Top Club.
L’Inter non fa eccezione e finora in questa stagione ha già incassato 100 milioni di euro dall’Uefa per i risultati ottenuti in Europa tra premi, market pool e ranking storico, senza contare gli introiti da stadio.

San Siro anche contro il Bayern Monaco sarà pieno con un incasso di quasi 10 milioni di euro, cifra che sarà garantita anche dall’eventuale semifinale di ritorno contro il Barcellona a maggio.

Chi passa il turno tra Inter e Bayern otterrà altri 15 milioni di euro come premi Uefa.
A cui andranno sottratti i 3 MILIONI DI PREMIO promessi AI GIOCATORI come bonus per chi allena e va in campo.

Se l’Inter vincesse la Champions arriverebbe a 140 milioni di euro tra premi Uefa, market pool e ranking storico, sempre senza contare gli incassi da stadio. Infatti l’Uefa verserà 18,5 milioni di euro ai club finalisti e altri 6,5 milioni di euro alla squadra campione d’Europa.

Che poi giocherà la Supercoppa Europea: nell’ultima edizione l’Atalanta, sconfitta dal Real Madrid, ha ricevuto un premio extra da 4 milioni.

Poi a giugno, sempre l’Inter, disputerà il primo Mondiale per club Fifa negli Stati Uniti, montepremi da 1 miliardo di dollari (circa 930 milioni di euro) suddiviso tra partecipazione (525 milioni di dollari, circa 485 milioni di euro circa) e performance sportiva (475 milioni di dollari, circa 440 milioni di euro).

Chi arriverà fino in fondo si porterà a casa 125 milioni di dollari, circa 116 milioni di euro.

Ecco perchè lo scudetto oggi è solo una tappa sul cammino per essere un Grande del Calcio oppure un convenuto temporaneo nel calcio che conta.

Conte lo sa, De Laurentis non si pone neanche la domanda!