Napoli puo’ vincere ma resta Conte

Di Paolo Paoletti

IL NAPOLI PUO’ VINCERE LO SCUDETTO A 82 PUNTI, RESTA IL DILEMMA CONTE: ECCO COSA CHIEDE PER RESTARE. PERCHE’ L’INTER HA SPRECATO IL CAMPIONATO ED IL CALCIO ITALIANO E’ SEMPRE PIU’ SCARSO. PER L’EUROPA ANTONIO CHIEDE 5/6 TOP PLAYERS MA LA SFIDUCIA IN DE LAURENTIS PESERA’ SUL FUTURO. NAPOLI SARA’ UNA GRANDE PIAZZA SOLO SE CAPACE DI VINCERE A LIVELLO INTERNAZIONALE.

A 4 giornate dal termine, con 3 punti di vantaggio (tutto previsto) lo scudetto lo può perdere solo il Napoli.
Per quanto mi riguarda per come ampiamente scritto su questa pagina era tutto prevedibile e da me previsto fin da Natale se non prima.
Oggi l’analisi va fatta sui programmi come chiede Conte. Argomento che determinerà la permanenza o l’addio di Antonio.
Per farlo bisogna rispondere innanzitutto alla domanda: perchè il Napoli vincerà lo scudetto.

  1. Si è potuto dedicare solo al campionato. Fuori dalla Coppetta Italia alla terza gara (eliminato dalla Lazio), solo perchè Meret salva tutti parando rigori già al primo turno contro il Modena.
  2. Conte ha impostato la squadra su un concetto nuovo per il Napoli: anche in serie A, come indispensabile in Europa, la prestanza fisica fa la differenza. Ed ecco che alla lunga Lukaku (come già Osimhen) e Mctomy (diversamente da Simeone e Raspadori) hanno ripagato le scelte che derivano da una rodata esperienza internazionale (da calciatore e tecnico) e profonda conoscenza dei difetti del calcio italiano.
  3. Non potendo contare sulla concorrenza interna, (importantissima per alimentare la motivazione) ha saputo e voluto costruire un gruppo essenziale di 13/14 giocatori cui tutto ha dato e tutto ha preteso.
  4. Quando Kvara e Di Lorenzo volevano andarsene ha speso tutto il suo prestigio e carisma per convincerli a restare. Restando spiazzato e contrariato dal mancato rinnovo del georgiano che De Laurentis non ha voluto alle condizioni note da giugno (no ai 4,5 mln + bonus di Mamuka Jugeli manager del giocatore e dello stesso Kvicha ribadito durante gli Europei).
  5. Il campionato è stato lento (scarso), con media punti che ci riporta a 22 anni fa. Appiattito su 5/6 squadre da centroclassifica, dove Juventus e Milan si sono fatte fuori da sole quasi subito. Mentre l’Inter non ha scelto un obiettivo, restando a ‘mani vuote’ ad un mese dal termine. Avere -18 punti a 4 giornate dal termine, rispetto all’anno del Ventesimo, uscire in semifinale di Coppetta contro un derelitto Milan, sperare di battere il Barça in semifinale Champions è frutto di una strategia arrogante che boccia anche Marotta, presidente competente ma senza portafoglio. E sopratutto Inzaghi che ha perseguito il sogno Triplete 2, per ambizione personale, nonostante gli scricchiolii di una squadra vecchia (età media oltre 29 anni) finalista sconfitto in Champions e poi scudettato negli ultimi 2 anni, quindi difficile da rimotivare.
    Il ‘de profundis’ contro la Roma va oltre lo 0-1: ha ‘certificato’ che nonostante lo sforzo espresso nel secondo tempo i nerazzurri guida (Chala e Barella che si andavano nascondendo e sostituiti) hanno scelto per tutti: puntare alla semifinale Champions nell’evidenza di non riuscire a tenere il passo nel finale di campionato.
    Un grandissimo rischio. Perchè se l’Inter dovesse rigiocare e perdere la seconda finale, conclamerebbe l’impotenza del calcio italiano rispetto ai Top Club internazionali.

L’Inter è meno forte di Barcellona, Psg e Arsenal. Società che hanno grandi potenzialità: la forza di oltre 100.000 soci gli spagnoli; ricchezza e ambizione smisurata dello sceicco-francese; organizzazione e budget aperto gli inglesi.

Tra le 3 arrivate in semifinale il Barça consentirà di mettere a frutto alcune caratteristiche tecnico-tattiche, ma il vero punto debole è la scarsa capacità di Inzaghi di incidere nella testa dei giocatori, motivandoli al successo, alimentando la speranza certa della vittoria.

Per quanto riguarda il Napoli ed il futuro, Conte è stato chiaro. resterà alle seguenti condizioni:

  1. Acquisto di 5/6 giocatori Top per poter competere anche in Europa.
  2. Lavorare con un programma non inseguendo miracoli.
  3. Investire su strutture di prima necessità per gli allenamenti.
  4. Rifondare il settore giovanile che tanto ha dato ai successi dell’era Maradona (7 giocatori della Primavera nella rosa del Primo Storico Scudetto).
  5. Non vendere mai i giocatori più importanti.
  6. Competere per vincere titoli ogni anno.
  7. Essere attrattivi al pari di Inter, Milan, Juventus, per qualsiasi calciatore di prima fascia.

Conte è consapevole che tutta la stima mostrata dall’ambiente e dai tifosi può ritorcersi contro in qualsiasi momento. Rispolverando il suo passato, la sua juventinità, etc etc…

Dopo 8 mesi ha avuto prova che di De Laurentis non c’è da fidarsi.

Che Manna è DS troppo giovane, ancora inesperto, esecutivo non strategico.

Sa che il Napoli è buona piazza in Italia ma senza un progetto di sviluppo per diventare club di dimensioni ed ambizioni internazionali al livello dell’appeal della città tornata Capitale Globale del Turismo, nei Servizi, con l’Export e le PMI.

Infine ha constatato che De Laurentis è assolutamente isolato sia dai rapporti con i riferimenti primari della città, sia dal Sistema calcio italiano, ritenuto inaffidabile e proteso al solo interesse personale.

Le prossime 4 partite serviranno per definire il futuro e farsi trovare pronti appena chiuso il campionato.

Ecco una proiezione attendibile….
35esima
Lecce-Napoli (1 punto Napoli)
Inter-Verona (3 punti Inter, subito dopo Barcellona-Inter)

36esima
Napoli-Genoa (3 punti Napoli)
Torino-Inter (1 punto Inter, subito dopo Inter-Barcellona)

37esima
Parma-Napoli (1 punto Napoli)
Inter-Lazio (3 punti Inter)

38esima
Napoli-Cagliari (3 punti Napoli)
Como-Inter (3 punti Inter)

Classifica finale:
Napoli 82
Inter 81