Napoli-Lecce sbugiarda l’AI

Di Paolo Paoletti

LA VITTORIA A LECCE SBUGIARDA ANCHE LA A.I. CHE AVEVA PRONOSTICATO SCUDETTO ALL’INTER. CONTE ACCUSA: “CHI VINCE FA LA STORIA, GLI ALTRI LA LEGGONO”. UN AUTOENDORSEMENT CHE APRE IL ‘FACCIA A FACCIA’ CON DE LAURENTIS: 200MLN DI MERCATO PER RESTARE, ALTRIMENTI ADDIO. I TIFOSI CHE GRIDANO “INTERISTI MERDA”, PRONTI A CANCELLARE ANTONIO RIESUMANDO L’ODIO ANTIJUVENTINO!

Girano sui social video e testimonianze che raccontano come la chat GPT abbia pronosticato il finale di campionato: scudetto all’Inter, Napoli secondo dopo lo spareggio.
Roma che crolla e finisce al 9 posto, in Champions Atalanta a 78 punti e Juventus a 74.

Questo il vaticinio dell’AI pubblicato il 26 di marzo… 8 gg fa.
Va da sè che questa notizia smitizza anche l’intelligenza artificiale.

Mentre la folla di tifosi a Capodichino ieri sera all’arrivo degli Azzurri da Lecce rilancia il solito refrain: Conte incoronato ultimo Re di Napoli, fino a quando lo resterà?
Appena arrivato era ancora l’ex juventino straodiato, da accogliere con più di un sospetto.
Oggi è idolatrato, santificato, accostato a San Gennaro.
Ripeto, fino a quando?

Dovesse uscire fumata nera dall’incontro con De Laurentis che fa sapere a destra e a manca che ha già in caldo Allegri, Antonio tornerebbe d’incanto l’ex juventino odiato, perseguito, da cacciare quanto prima da Napoli.

Questa è la Napoli peggiore: irragionevole, provinciale, cafona, da silenziare.

Conte sta per vincere uno scudetto al primo tentativo, ne è quasi certo se si è lasciato andare a dire “chi vince scrive la storia, gli altri al massimo possono leggerla”.

Una ‘sbragata’ non da lui, sintomo di una tensione andata oltre i limiti, ennesimo messaggio sgradevole a De Laurentis, nella consapevolezza di aver realizzato un miracolo.

Un miracolo che resterà nella storia di Napoli, che appartiene solo a lui ed al suo gruppo di lavoro. A 13/14 giocatori, agli acquisti fortemente voluti dal tecnico, ad Oriali che ha saputo proteggere lo spogliatoio tenendo alla larga il cinepresidente ed i suoi accoliti.

Un miracolo costruito sul pragmatismo, la realtà: una squadra poco capace di segnare, da impostare sulla difesa che è diventata la migliore del campionato ma anche di tutti i 5 migliori tornei d’Europa.

Una difesa da 17 clean sheet. Con 7 vittorie per 1-0, 13 in cui la vittoria è arrivata per 1 solo gol di scarto.

Se segni ‘solo’ 55 gol contro i 73 dell’Inter, devi per forza incassarne solo 25 contro le 33 dei nerazzurri. Riaffermando che i campionati si vincono in difesa e gli scudetti se li prende chi subisce meno.

Lukaku ne ha fatti 12 di gol, ma ne ha fatti segnare altri 10.
McTominay, miglior centrocampista della Serie A, si è superato arrivando a 11 (per adesso).
Ma alle spalle, l’abisso: Raspadori 5 reti, quante Kvara ceduto a gennaio.

Mentre dall’altra parte se anche Lautaro ha segnato ‘appena’ 12 gol, Thuram viaggia sui 14, terzo tra i cannonieri al pari di Lookman protagonista con Retegui della miglior coppia di bomber del campionato a 38 totali.

Si spiega così la critica che resterà sulle spalle di Conte, macchia di questo prossimo Quarto Scudetto: un Napoli che ha vinto senza divertire, senza dare spettacolo, senza gioco.

Conte non si è tirato indietro neanche su questo argomento: fu proprio lui ad ammettere che se gli attaccanti non segnano bisogna trovare una soluzione, spiegando perchè gli incursori McTomy e Anguissà erano meglio di una seconda punta.

I fatti gli hanno dato ragione ancora una volta.
Argomento che sarà certamente indagato nel faccia a faccia con De Laurentis, il quale dovrà rispondere all’interrogativo posto pubblicamente dall’allenatore: ci sono i mezzi per continuare a vincere anche in Europa?

Conte ha dimostrato di essere una certezza: “uno che vince o arriva secondo”. De Laurentis vorrà/saprà adeguarsi?

In questo primo anno sono stati spesi 150 milioni, già ampiamente rientrati con premio scudetto, qualificazione Champions, botteghino, cessione di Kvara (decisione subita/non concordata da Antonio) che ha sentito il bisogno di spiegare ai Napoletani che “in questo Napoli non è possibile fare certe cose”

Che cosa allora sarà possibile?
Da giugno serve completare la ricostruzione con altri 5/(6 giocatori, forse 8. Ed un budget minimo da 200 mln per 2 difensori, 2 esterni, 2 centrocampisti, 1 tre/quarti, 1 attaccante. Più un portiere.

In Champions non si scherza, Conte non ha mai fatto bene in Europa sia per difficoltà nella gestione sulle 3 partite in 7 giorni, sia per non aver mai avuto a disposizione una rosa all’altezza per vincere tranne che nel terzo anno alla Juve.

Valutando bene i voltafaccia di De Laurentis e di quella parte vociante di tifosi (piccola ma rumorosa) Conte vuole andare sul sicuro: chiede programmazione non altri miracoli, onde evitare di dover andare via da ennesimo traditore come già capitato con Sarri e Spalletti: il tecnico dei 91 punti e quello del terzo scudetto. Figuriamoci…

Eppure Sarri, via da Napoli andò a vincere una Europa League con il Chelsea e subito dopo lo scudetto con la Juventus.
Spalletti invece è andato dritto-dritto in Nazionale.

Possibile che chi vince a Napoli o sfiora la vittoria, voglia andarsene?

Se l’Inter dovesse arrivare in finale potrebbe ritrovarsi di fronte innanzitutto Hakimi, anche Donnanrumma che volentieri riporterebbe a Milano, ma sopratutto Kvara e Fabian Ruiz ex azzurri candidati ad alzare il più prestigioso trofeo d’Europa lontano da De Laurentis!

Questi sono i fatti. Come è stato un fatto vincere anche a Lecce. Grazie stavolta ad una punizione di Raspadori, poche presenze, 5 gol, tra i più interessati all’epilogo tra ADL e Conte.

La gente ieri notte a Capodichino gridava: chi è interista è una merda. Quella stessa gente sarà capace di gridare all’impronta… chi è juventino è una merda.

Conte che ha sempre difeso la sua juventinità vuole evitare tutto ciò…