Con accuse di falso in bilancio, i risultati altalenanti dopo la trionfale corsa Scudetto dell’anno scorso e il “caso Osimhen”, l’inviato di Striscia  Valerio Staffelli ha cercato con ironia di chiederne conto a De Laurentiis, intercettato alla stazione di Roma Termini. Il presidente, però, ha preferito non rispondere e non ritirare il Tapiro dalle mani di Staffelli, che è stato molto strattonato – insieme alla sua troupe – dalla scorta e dal personale di sicurezza delle Ferrovie dello Stato. Per De Laurentiis questo sarebbe stato il terzo Tapiro d’oro della carriera. Nella serata di giovedì 28 settembre a “Striscia la notizia “le immagini assai movimentate del tentativo di  Valerio Staffelli di recapitare il  Tapiro d’oro al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Consegna mancata, che è degenerata in spintoni all’inviato del tg satirico e alla sua troupe, ma resta il malcontento tra i tifosi nei confronti dell’allenatore Garcia che sembra essere stato crivellato dalle critiche proprio dai blasonati Kvaratskelia ed Osimhen. Il dittico di campioni protagonisti dell’egemonia calcistica napoletana, e’ stata immortalata in gestualita’, labiali ed atteggiamenti palesemente rancorosi verso il francese sostituto di Spalletti sposato e neopadre, con una giornalista sportiva di Roma. Immagini ipercondivise sui social che hanno fatto esacerbare gli animi di una dovizia di tifosi dalle variegate e colorite espressioni: c’e’ chi denigra il fantasista georgiano affermando che oramai la propria quotazione di mercato ha subito un ribasso sesquipedale e non dovrebbe azzardare critiche al nuovo allenatore, chi disprezza il tweet di De Laurentis contro l’attaccante nigeriano reo di aver sbraitato contro Garcia in occasione della sostituzione in campo. Ancora un tifoso esprimeva disappunto e sarcasmo rimarcando che un nuovo ciclo trentennale che separa dal quarto scudetto, e’ appena iniziato.

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Desta sgomento anche una certa credine che circola verso il cannoniere di colore che ha trainato il Napoli nell’olimpo del calcio internazionale dove bisogna a breve, disputare la finale di coppa intercontinentale, con alcuni utenti che rimproveravano ad “Osi”, una irriverenza e tracotanza verso il capo della sua squadra. Ancora l’auspicio a scongiurare la composizione di un nuovo gruppo di senatori che si arrogano ruoli non propri, e che sovente inficiano un progetto imprenditoriale come avvenuto nei campionati precedenti. Non sono d’altronde esigui i tifosi che inveiscono contro Rudy Garcia per la sua presunta ostinazione a destrutturare una squadra armonica e vincente in spregio a certe gerarchie e ad onta della sua confessione a non voler assolutamente snaturare il Napoli oppure a cangiarne gioco e moduli. Eppure Garcia delle discrete modifiche le ha apportate tra le invettive di coloro che gli imputavano le recenti disfatte, l’inadeguatezza a comprendere e plasmarsi quindi, sulle peculiarità del macrocosmo Napoli; accuse a Garcia di boria a causa dello zelo nel voler attuare la propria idea di calcio apparentemente non attrattiva per i calciatori.

A Napoli però c’è pure chi asserisce quanto la squadra nelle scorse partite abbia giocato in maniera esemplare per la quasi totalità della partita, venendo in seguito sferzata da singole contingenze che non ne sminuiscono lo zelo, la qualità, le ottime vedute di Garcia. Sul mister dal grande pedigree si leggono anche commenti di chi esprime comprensione e rispetto, rimarcando il fatto che ogni allenatore è diverso dall’altro, non può replicare il medesimo gioco del predecessore pur nelle identiche condizioni, e che il Napoli si appresta a compiere un nuovo ciclo; per cui va tollerato nei passi falsi ed è opportuno aspettare e dargli fiducia. Un lavoratore nigeriano di base a Napoli e patito di Osimhen ha esortato a non provare oltremodo il suo connazionale, ai microfoni di Adfnews, enfatizzando il livore ed il rammarico dell’attaccante del Napoli, il quale secondo lui trasmigrerà su un altro palcoscenico la prossima estate, e frattanto il Napoli attraverserà una stagione estremamente mediocre.

A parere di molti i calciatori più rappresentativi del Napoli dovrebbero accettare a capo chino le mosse e le decisioni dei loro superiori; il tutto allorchè si sia aperta, a quanto pare, un’indagine fiscale su de Laurentis che ha mancato la qualificazione in A del suo Bari ed è oggetto di indagini fiscali. Cui si aggiungono le dichiarazioni riprese di Urbano Cairo, presidente del Torino, che asseriva quanto egli raggiungesse i 100 milioni di incassi con la sua squadra, ma stazionano club come l’Inter che ne guadagna quattrocento, è in perdita di 85 e ciò rappresenta un fatto positivo. Insomma il calcio, a prescindere da eventuali irregolarità del presidente del Napoli, è divenuto gravoso fino al parossismo, iper indebitato, strumento di speculazioni, elusioni, da regolamentare economicamente, prima che deflagri. In relazione alla fatiscenza degli stadi, de Laurentis esorta un commissariamento in quanto su questo versante, l’Italia sfigura sullo scenario globale; tuttavia è opportuno capire chi pagherebbe e come, tali investimenti.

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