Morte di De Donno, indaga la procura per istigazione al suicidio

La procura di Mantova indaga per il reato di istigazione a suicidio in merito alla morte del prof. Giuseppe De Donno, Tra gli atti disposti dal pm c’è anche l’autopsia sul corpo del medico, che sarà effettuata presso la camera mortuaria dell’ospedale di Mantova.

L’obiettivo da parte degli inquirenti è capire cosa o chi abbia potuto indurre il medico a togliersi la vita, il tutto senza lasciare un messaggio ai famigliari. Ma tutto lascia al momento propendere per il gesto volontario.
    De Donno si sarebbe suicidato impiccandosi ed è stato trovato martedì scorso dai familiari nella sua casa di Eremo di Curtatone. I carabinieri e il magistrato hanno sentito i familiari, la moglie e i due figli, mentre sono stati posti sotto sequestro i cellulari e il computer del medico. I funerali non si terranno prima della prossima settimana.
De Donno, nei mesi caldi della pandemia dello scorso anno, era diventato il simbolo della lotta al virus la sua cura con il plasma aveva salvato diverse vite ua morte, oltre a suscitare cordoglio e commozione, ha anche scatenato una ridda di teorie complottistiche. Soprattutto, sulla sua decisione, improvvisa, di dimettersi da primario ospedaliero per intraprendere la carriera del medico di famiglia. De Donno, pubblicamente, non l’aveva mai messa in relazione alla delusione per la terapia del plasma iperimmune giudicata inefficace; quello stop, invece, in lui aveva fatto riaffiorare i fantasmi di un vecchio disagio psicologico fin lì tenuto sotto controllo. Paradossalmente, l’emergenza Covid con la necessità di rimanere in reparto anche 18 ore accanto ai pazienti aveva avuto un effetto positivo su De Donno, svanito via via che l’emergenza in ospedale si affievoliva.

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