A Napoli e non solo, bensì nel mondo, le forze dell’ordine sono la apicale tutela della giustizia e della sicurezza, composte da una dovizia di pedine dedite al lavoro, alla patria, alla difesa dei deboli e della Costituzione, tuttavia il lassismo, il senso di impotenza causato dalla lentezza della burocrazia e della magistratura e contemporaneamente da infiltrazione minimale di personale corrotto o fedifrago, inficiano la reputazione dell’Arma ed i cittadini che vi si appellano in determinati frangenti. Così a Napoli è capitato, all’interno dell’unico mercato fisso rimasto che si occupa di antiquariato, nei paragi dell’aereoporto, che è stata venduta una penna Montblanc verde, esteticamente e funzionalmente impeccabile, alla modica cifra di 70 euro con scontrino annesso. Episodio avvenuto tra ottobre e novembre ma con l’acquirente ignaro che il prodotto fosse una replica recapitabile dai cinesi o dagli indiani o nei mercatini occulti del falso e dell’usato, al costo che oscilla fra i sette ed i venti euro. In seguito all’allentamento di una molla connessa al meccanismo di fuoriscita del pennino biro, il proprietario della Mont blanc acquistata al mercato dell’antiquariato e dell’usato limitrofo al cimitero degli Ebrei, in zona Capodichino, si è recato alla bottega nazionale presente in molteplici città italiane: ”La casa della penna”, per la riparazione. Quest’ultimo negozio che è situato al Corso Umberto I qualche centinaio di metri dopo la famigerata e più antica università pubblica al mondo-la Federico II-ha constatato la falsità ed il prezzo reale della penna Montblanc rilasciata. Dichiarando, forte di una esposizione allettante di Mont-blanc e penne altisonanti, che non è possibile o comunque controproducente, aggiustare la Mont-blanc verde acquistata al negozio accorsato di antiquariato ed usato; esortando il proprietario della penna non originale, da parte del commesso de “La casa della penna”, a tornare al negozio, denunciare il fatto e farsi rimborsare dei 70 euro spesi.
Tornato al negozio di antiquariato ed usato, il cittadino informato che la penna acquistata da un paio di mesi fosse in realtà una Mont blanc falsa del costo di 7 euro, ha postulato il rimborso integrale dei settanta euro spesi, tuttavia sprovvisto di ricevuta. Ed essendo passato oltre un mese dall’acquisto, a detta degli impiegati il tempo per le sostituzioni ed i rimborsi risultava scaduto-essi asserivano che solo un mese dura il tempo relativo le sostituzioni ed il rimborsi, ma con scontrino appresso-. Ed il cittadino ormai esterefatto non possedeva la ricevuta di pagamento. Alchè sono principiate polemiche, ingiurie reciproche ed il raggiungimento, da parte del frodato, della stazione di polizia più vicina, per denunciare l’accaduto ed avere un immantinente risarcimento. Il commissariato in questione era quello di San Carlo Arena, il più vicino alla sede del commerciante che ha aborrito il ristorno dei 70 euro per una Mont blanc falsa il cui incasso risaliva a circa un paio di mesi prima; ma gli agenti hanno comunicato al denunciante che niente avrebbero potuto fare in mancanza di scontrino, glissando sull’ipotesi di un immediato sopralluogo e cercando di convincere l’acquirente, di rivolgersi ad un avvocato o ad un altro commissariato, magari più vicino al luogo di residenza dell’acquirente derubato.
Un altro episodio di neghittosità delle forze dell’ordine, stavolta del comando di Posillipo, quartiere elitario di Napoli, giunge in merito ad una querela causata da un sinistro stradale in cui il colpevole era sprovvisto di assicurazione e, anziché ammettere la colpa, ha ribaltato la vicenda azzardando esso stesso, la richiesta di risarcimento danni per un incidente originato proprio da quest’ultimo. Il commissariato di Posillipo ha eluso la presa incarico della querela per falso e diffamazione, annettendovi la spiegazione che la querela, approntata negli antecedenti due mesi dallo studio specializzato Gespra di Napoli, giungeva alla polizia troppo in ritardo, sarebbe potuta essere impugnata anche per mancanza di testimoni coscriventi, e per una sorta di inefficacia e non pertinenza alla polizia, di questo tipo di azioni. Lo studio Gespra ed altri poliziotti interpellati, hanno replicato che tale rifiuto è motivato dalla svogliatezza a prendersi in carico questa azione, rimarcando che la polizia medesima può tranquillamente ed anche efficacemente, svolgere questi atti anche ex post. Fatto sta che la querela succitata staziona dal giudice ma senza l’apposizione del timbro e dello zelo delle forze dell’Ordine, a detrimento, anche se solo parzialmente, dell’automobilista innocente in questione.
Vocabolario:
*Detrimento: svantaggio.
*Zelo: impegno.
*Neghittosità: pigrizia.