Minori detenuti e maltrattati a Malta

Il polverone originato da una madre che ha redatto una lettera alla parlamentare Cunial, del gruppo misto, ha scatenato un putiferio al parlamento e sui social: si parlava, e la Cunial ne ha arringato in aula, della prigionia dei ragazzi italiani bloccati a Malta per presunti rischi di contrazione Covid, e bloccati in una sorta di struttura per il trattamento e l’isolamento del virus in quel di Malta: palazzetto disorganizzato in cui bambini dai dieci ai sedici anni che erano a Malta per vacanza, sono stati immessi in seguito al veto sulla partenza, conseguente tamponi in qualche caso forse positivi, e mantenuti con un panino ed una bottiglina giornaliera d’acqua, senza ausili, compagnia e possibilità di incontro con i genitori. La deputata italiana e le mamme si scagliano contro i vertici diplomatici italiani ed i media, che hanno offuscato questa critica situazione ed i traumi inflitti ai minori, nell’immobilismo di di Maio accusato di proteggere persone adulte ed in situazioni meno gravi di questa. Malta ha adottato tutti i protocolli di cura e gestione pandemica emessi dall’Ue e obbliga i bambini ad essre sorvegliati sporadicamente da ventenni locali senza nessun adulto ad assumersi la responsabilità della loro condizione di salute. Cunial nell’interrogazione parlamentare esecrava la replica della Farnesina ai genitori dei minori reclusi in tali strutture antivirus, che attribuiva ai genitori la responsabilità della partenza e della violenza in atto sui bambini, da parte delle autorità locali.

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