La GdF di Milano ha sequestrato oltre un milione di addobbi di Natale non conformi alle norme e ha denunciato, dopo una serie di controlli, 15 commercianti. L’operazione si è svolta nel capoluogo lombardo ed in provincia. Fra la merce sequestrata, in parte già esposta sugli scaffali dei negozi, ci sono 580mila luminarie e 1.600 statuine da presepe senza alcuna etichetta.
Le denunce riguardano la vendita di prodotti industriali con segni mendaci e l’introduzione e il commercio di prodotti con marchi falsi. Tutto ciò con l’accusa di violazione del codice del consumo, che ha scaturito 23 sanzioni. La crisi tuttavia, oscura il Natale dei milanesi. Oltre a spegnere le luminarie alcune ore in anticipo, il «caro energia» fa saltare anche tre storiche piste di pattinaggio. Ha preso il via la rassegna «La magia del Natale» in piazza Città di Lombardia e, diversamente dal solito, sotto il tetto della piazza coperta più grande d’Europa non ci sarà la tradizionale pista. Una decisione, spiegano dalla Regione, presa «nell’ottica del risparmio energetico». Restando in tema di eco-sostenibilità, anche l’abete di Natale che è stato sistemato nella piazza non è alimentato da corrente elettrica, ma si accende grazie all’energia prodotta dalle biciclette a disposizione dei visitatori (come a Bormio e Livigno per le luminarie).
Non solo Milano bensì anche Napoli staziona in una fase che vedxe l’accendersi dei lampioni, antecedentemente il periodo natalizio, più tardi del dovuto ed a oscurità inoltrata, anche se di non molto tempo. Quest’anno nella capitale culturale “morale” d’Italia niente pattinate all’ombra dei grattacieli di CityLife né di quelli di Porta Nuova. In piazza Gae Aulenti, al posto della pista di pattinaggio quella per il curling in ghiaccio sintetico, che non necessita di un grande dispendio di energia perché non deve essere costantemente alimentata. Sempre nell’ottica della sobrietà, qui le installazioni natalizie saranno a led, con un risparmio dell’85% rispetto a un impianto tradizionale. A Milano la notte di Capodanno non ci sarà un evento in piazza Duomo come da tradizione del pre Covid, per i problemi di bilancio del Comune che deve far fronte anche al caro bollette. “Quest’anno non credo che faremo niente – ha spiegato il sindaco Beppe Sala, a margine di un convegno sul lavoro dei giovani promosso dalla Uil -. I pochi fondi che avevamo, anche in collaborazione con le imprese, li abbiamo messi in alberi e luminarie, ma non prevediamo un evento di Capodanno. D’altro canto quello che ho spiegato ai cittadini è che in questo momento i conti del Comune, come quelli di ogni famiglia, sono in grande difficoltà. Quindi sto cercando di tutelare le cose indispensabili e taglieremo tutto ciò che indispensabile non è. Nella nostra valutazione pensiamo che a Capodanno sia meglio non far nulla”. A tal proposito l’acredine della popolazione lombarda, già affranta dalla pandemia ed alla luce di un’inflazione ed una crisi permanente, viene enfatizzata da un gruppo sempre più nutrito di economisti disallineati come Micalizzi, che contestano il parallelismo di Sala alle finanze private, rimarcando che lo Stato e di conseguenza le città, dispongono di regole diametralmente opposte rispetto ai privati, per cui potrebbero e sarebbero tenute, di spendere volendo all’infinito ma senza gravare la collettività.