Mario Draghi si dimette finiamo sui giornali di tutto il mondo

Mario Draghi si dimetto “non c’è più la maggioranza di Governo. La decisione del premier finisce su tutti i quotidiani esteri. Dalla Bbc Le Figaro, dalla Süddeutsche Zeitung a El Paìs. «Il premier italiano Mario Draghi si dimette per il crollo della sua coalizione»: titola così, in apertura del suo sito Internet, l’emittente britannica Bbc. «Il primo ministro italiano Mario Draghi si dimetterà poche ore dopo che i Cinque Stelle, partner della coalizione populista, ha ritirato il suo sostegno in un importante voto di fiducia». La Bbc ha ricordato che l’ex capo della Banca centrale europea guida un governo di unità nazionale dal febbraio 2021.

Il Guardian attribuisce la colpa al movimento 5 stelle mettendo si spalla la notizia «il premier Mario Draghi si dimette dopo l’affronto del partner di coalizione». E spiega che «la crisi è stata provocata dal boicottaggio del cruciale voto di fiducia da parte del Movimento Cinque Stelle».

In Germania in home Page su Bild si legge “Dramma Draghi

La testata continua mettendo in evidenza che «l’Italia sta scivolando in una profonda crisi politica nel mezzo di un’emergenza per la siccità e l’energia, la guerra in Ucraina e importanti decisioni in sospeso sui fondi Ue. Draghi ha recentemente sottolineato che ai suoi occhi non ci sarebbe governo senza il Movimento Cinque Stelle». In homepage del sito capeggia il titolo: «Draghi-dramma».

L’ altro quotidiano tedesco è ancora più preciso spiegando quello che potrebbe accadere.  Il quotidiano in question è Süddeutsche.

Il giornale tedesco scrive che «la gestione della crisi di governo è ora nelle mani del presidente Sergio Mattarella. Può chiedere a Draghi di riprovare subito – o con la stessa alleanza, che negozia un nuovo patto per il resto della legislatura, o con una nuova coalizione». Ma «se Draghi si rifiuta di riprovare, Mattarella può proporre anche un’alternativa: un presidente del Consiglio ad interim come amministratore delegato per alcuni compiti urgenti. Il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e il presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, sono possibili figure per questo scenario».

Lascia il tuo commento
Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail