Lo Stato tutela la famiglia Angelli


La Exor, società finanziaria della famiglia Agnelli, ha sede in Lussemburgo, ovvero una sorta di paradiso fiscale come sono i lor signori Belgio e Olanda che reclamano aumenti fiscali per pagare il debito italiano, pur essendo l’Italia il quadruplo del loro potere in termini di Pil e contributi all’Eurppa, ed ha funzioni, la Exor, di investimenti molteplici che spaziano dall’ambito finanziario a quello immobiliare.
L’utile annuo della società finanziaria in questione, sfiora per poi superare il miliardo di euro; ed in base a quest’ultimo dato pongo con urgenza lo sguardo su un aspetto manageriale da non occultare: l’importanza vitale della finanza e dei fondi di investimento privati, al fine di resistere coriacemente nel mercato globale, attraverso il proprio o i propri marchi di produzione. Cosa dunque conviene fare per dare modo ai soggetti meno o per nulla corazzati, di operare senza esser fagocitati dal mercato “imperante”?


Utilizzare la finanza solidale diviene salvifico per tutti, giacchè le gabelle statali non vengono ancora abbassate, per mantenere lo stato di diritto nazionale, antecedente l’ultima crisi economica.
Se si opera nel mondo dell’informazione con un prodotto anticonformista, è giocoforza imprescindibile disporre della proprietà degli organi di comunicazione che editano il suddetto prodotto anticonformista.
Per ottenere misure concrete di sostegno verso quegli attori economici scevri dal potere di disporre dei fondi di investimento modalità Exor, la sfida e la strada più celere e concreta è la seguente: finanza solidale, obbligata al sostegno e sviluppo materiali, pittosto che alla mera e antidemocratica speculazione; e binariamente rinazionalizzazione della finanza pubblica con ritorno della Banca d’Italia ad emettere moneta, della Borsa finanziaria di Milano ad essere subordinata alla politica e proprieta’ dello stato.


Ogni nuovo, performante, allettante e intrigante modello di auto, richiede un miliardo e mezzo di investimenti tra progettazione e e realizzazione, binariamente ad almeno cinquecento milioni tra pubblicita’ in digitale e social, altri cento per la distribuzione nazionale adeguata e altri quattrocento, approssimativamente, tra distribuzione e promozione al di di fuori dei confini italiani: alla luce di cio’ figurano ortodossi gli aiuti statali alla Fiat per rintuzzare la concorrenza sleale operata dai suoi antagonisti europei ed extracontinentali: la Germania infatti, come la Francia, sostenta le proprie multinazionali eludendo il divieto di finanziamento pubblico con una banca pubblica, e alterando artificialmente il costo del denaro per l’Italia; per mezzo di uno spread ipocritamente tenuto alto; per quanto Agnelli-Elkann posseggano anche la banca francese che da adito al fondo d’investimenti poderoso “Sequoia”, senza finanza pubblica viene preconizzata la chiusura del comparto della piccola e media impresa ed il ridimensionamento di multinazionali di stato ed erroneamente private alla stregua di Fca-Stellantis. La finanza pubblica ha il vantaggio di finanziararsi senza debiti, in maniera infinita e vantaggiosa per la comunita’, grazie ad una banca pubblica emittente di demaro

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