Questa è la lettera pastorale scritta dal vescovo texano Strickland che gli è valsa l’allontanamento dall’incarico.
È vero che viviamo in un’epoca nella quale la virtù viene spesso punita, ma si può rimuovere un vescovo perché vuole mantenersi aderente a Cristo ?
La risposta mi pare sia semplice: sì se ce ne vogliamo allontanare.

Lettera pastorale del Vescovo Strickland, Agosto 2023

“Miei cari figli e figlie in Cristo:

L’amore e la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre su di voi!

In questo tempo di grande tumulto nella Chiesa e nel mondo, devo parlarvi con cuore di padre per avvertirvi dei mali che ci minacciano e per assicurarvi della gioia e della speranza che abbiamo sempre nella nostra vita: il Signore Gesù Cristo. Il messaggio malvagio e falso che ha invaso la Chiesa, Sposa di Cristo, è che Gesù è solo uno tra tanti, e che non è necessario che il Suo messaggio sia condiviso con tutta l’umanità. Questa idea deve essere evitata e confutata ad ogni passo. Dobbiamo condividere la gioiosa buona notizia che Gesù è il nostro unico Signore e che Egli desidera che tutta l’umanità in ogni tempo possa abbracciare la vita eterna in Lui.

Una volta che comprendiamo che Gesù Cristo, il Divin Figlio di Dio, è la pienezza della rivelazione e l’adempimento del piano di salvezza del Padre per tutta l’umanità per tutti i tempi, e lo abbracciamo con tutto il cuore, allora possiamo affrontare gli altri errori che affliggono la nostra Chiesa ed il nostro mondo che sono stati determinati da un allontanamento dalla Verità.

Nella lettera ai Galati, San Paolo scrive: «Sono stupito che abbandoniate così presto colui che vi ha chiamato per {la} grazia {di Cristo} per un vangelo diverso {non che ce ne sia un altro}. Ma ci sono alcuni che vi disturbano e desiderano pervertire il Vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto! Come abbiamo già detto, e ora lo ripeto, se qualcuno vi annunzia un Vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto!” (Gal 1,6-9)

Come vostro padre spirituale, ritengo sia importante ribadire le seguenti verità fondamentali che sono sempre state comprese dalla Chiesa da tempo immemorabile, e sottolineare che la Chiesa esiste non per ridefinire le questioni di fede, ma per salvaguardare il Deposito della Fede come ci è stato tramandato da Nostro Signore stesso attraverso gli apostoli, i santi ed i martiri. Ancora una volta, rifacendoci all’avvertimento di San Paolo ai Galati, qualsiasi tentativo di pervertire il vero messaggio evangelico, deve essere categoricamente respinto in quanto dannoso per la Sposa di Cristo ed i suoi singoli membri.

Cristo ha istituito una sola Chiesa – la Chiesa cattolica – e, pertanto, solo la Chiesa cattolica offre a tutti noi la pienezza della verità di Cristo ed il percorso autentico verso la Sua salvezza.
L’Eucaristia e tutti i sacramenti sono istituiti divinamente, non sviluppati dall’uomo. L’Eucaristia è veramente Corpo e Sangue, Anima e Divinità di Cristo, e riceverlo nella Comunione indegnamente (cioè in uno stato di peccato grave e impenitente) è un sacrilegio devastante per l’individuo e per la Chiesa. (1 Cor 11,27-29)
Il sacramento del matrimonio è istituito da Dio. Attraverso la Legge Naturale, Dio ha stabilito il matrimonio tra un uomo e una donna, fedeli l’uno all’altra per tutta la vita ed aperti alla prole. L’umanità non ha il diritto o la vera capacità di ridefinire il matrimonio.
Ogni persona umana è creata a immagine e somiglianza di Dio, maschio o femmina, e tutte le persone dovrebbero essere aiutate a scoprire la loro vera identità di figli di Dio, e non sostenute nel tentativo disordinato di rifiutare la loro innegabile identità biologica data da Dio.
L’attività sessuale al di fuori del matrimonio è sempre gravemente peccaminosa e non può essere condonata, benedetta o ritenuta ammissibile da alcuna autorità all’interno della Chiesa.
La convinzione che tutti gli uomini e le donne saranno salvati indipendentemente da come vivranno la loro vita (concetto comunemente chiamato universalismo) è falsa ed è pericolosa, poiché contraddice ciò che Gesù ci dice ripetutamente nel Vangelo. Gesù dice che dobbiamo “rinnegare noi stessi, prendere la nostra croce e seguirlo”. (Mt 16:24) Ci ha dato la via, attraverso la sua grazia, alla vittoria sul peccato e sulla morte attraverso il pentimento e la confessione sacramentale. È essenziale abbracciare la gioia e la speranza, così come la libertà, che derivano dal pentimento e dalla confessione umile dei nostri peccati. Attraverso il pentimento e la confessione sacramentale, ogni battaglia contro la tentazione ed il peccato può essere una piccola vittoria che ci porta ad abbracciare la grande vittoria che Cristo ha ottenuto per noi.
Per seguire Gesù Cristo, dobbiamo scegliere volontariamente di prendere la nostra croce invece di cercare di evitare la croce e la sofferenza che Nostro Signore offre a ciascuno di noi individualmente nella nostra vita quotidiana. Il mistero della sofferenza redentrice – cioè la sofferenza che Nostro Signore ci permette di sperimentare ed accettare in questo mondo e poi di offrirgli di nuovo in unione con la Sua sofferenza – ci umilia, ci purifica e ci attira più profondamente nella gioia di una vita vissuta in Cristo. Questo non vuol dire che dobbiamo godere o cercare la sofferenza, ma se siamo uniti a Cristo, mentre sperimentiamo le nostre sofferenze quotidiane, possiamo trovare la speranza e la gioia che esistono in mezzo alla sofferenza e perseverare fino alla fine in tutta la nostra sofferenza. (cfr 2 Tm 4,6-8)
Nelle settimane e nei mesi a venire, molte di queste verità saranno esaminate nell’ambito del Sinodo sulla sinodalità. Dobbiamo attenerci a queste verità e diffidare di qualsiasi tentativo di presentare un’alternativa al Vangelo di Gesù Cristo, o di spingere per una fede che parli di dialogo e di fratellanza, tentando allo stesso tempo di rimuovere la paternità di Dio. Quando cerchiamo di innovare ciò che Dio nella Sua grande misericordia ci ha dato, ci troviamo su un terreno insidioso. La base più sicura che possiamo trovare è rimanere fermamente sugli insegnamenti perenni della fede.

Purtroppo, può darsi che alcuni etichetteranno come scismatici coloro che non sono d’accordo con i cambiamenti proposti. Siate certi, tuttavia, che nessuno che rimane fermamente sul filo a piombo della nostra fede cattolica è uno scismatico. Dobbiamo rimanere sfacciatamente e veramente cattolici, indipendentemente da ciò che può essere portato avanti. Dobbiamo anche essere consapevoli che ciò non permetterà alla Chiesa di resistere fermamente contro questi cambiamenti proposti. Come disse San Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. (Gv 6,68) Perciò restare fermi non significa cercare di uscire dalla Chiesa. Invece, coloro che vorrebbero proporre cambiamenti a ciò che non può essere cambiato cercano di requisire la Chiesa di Cristo, e sono davvero loro i veri scismatici.

Vi esorto, figli miei in Cristo, a che ora è il momento di assicurarvi di rimanere fermamente fedeli alla fede cattolica dei secoli. Siamo stati tutti creati per cercare la Via, la Verità e la Vita, e in questa epoca moderna di confusione, il vero cammino è quello illuminato dalla luce di Gesù Cristo, perché la Verità ha un volto e in effetti è il Suo volto.Siate certi che Egli non abbandonerà la Sua Sposa.

Rimango il tuo umile padre e servitore,

Mons. Joseph E. Strickland

Vescovo di Tyler”

Nella foto mentre prega davanti a una clinica abortista.

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