Lettera aperta a Conte

Di Paolo Paoletti

LETTERA APERTA AD ANTONIO CONTE: NON TI CURAR DI LUI, RIGUARDA IL GOLFO E… RESTA! MI HAI FATTO RIVIVERE OTTAVIO BIANCHI NELL’EPOPEA DI DIEGO. COME MENNEA ‘VAI OLTRE IL TRAGUARDO’ E MOSTRA AI GIOVANI DI NAPOLI PERCHE’ E’ GIUSTO RESTARE IN PARADISO. TI HO CONOSCIUTO NEL 1989 AL SAN PAOLO, UN’INCONTRO CON UN PREDESTINATO CHE ADL NON MERITA MA NAPOLI SI!

Caro Antonio ti scrivo. Per rilassarmi un po’.

Innanzitutto grazie per l’impresa. Uno scudetto è evento importante e trascinante per Napoli, più che in ogni altra città del Mondo.
Ed è sempre sorprendente avere certezza che i napoletani di ogni angolo di mondo abbiano vissuto altre giornate di felicità, potendo dire con orgoglio di essere di Napoli magari di seconda, terza e quarta generazione.

Dal primo giorno, quello della presentazione al Teatrino di Corte, hai richiamato lo spirito che deve animare la nostra gente: “Napoli Capitale Globale, bisogna che concorra sempre per vincere” che sia calcio, turismo, food, fashion, export, industria o servizi.

Ed è per questo che lo scudetto simboleggia un concetto che non ci si può stancare di ribadire: “se vuoi puoi!”

Ho avuto modo di conoscerti nel 1989, Napoli-Lecce 3-2. Gol vincente di Carnevale all’89’ ma un giovanissimo Conte si mise in mostra marcando Maradona e segnando il 2-2.

Non avevi ancora 20anni e l’intervista al giovane del Sud con tante belle speranze, carattere da vendere e sogni da realizzare, fu obbligatoria per ‘Notte Sport’ il primo telequotidiano d’Italia da me ideato e realizzato con i migliori giornalisti di Napoli.

Hai mantenuto applicazione, orgoglio e coraggio di quel giorno. Prerogative che ti hanno distinto in tutta la carriera, prima da calciatore poi in panchina.

Ed avere una parte di DNA professionale a colori bianco e nero per me non è mai stato un problema, anzi lo ritengo patrimonio importante messo a disposizione di ogni club dove hai lavorato, in Nazionale come a Napoli.

So che molti ‘napolesi’ sono pronti a rinfacciarti il tuo passato juventino che potrebbe essere anche il tuo futuro. Ed ho trovato provocatorio e sgarbato che De Laurentis te lo abbia ricordato.

I napoletani veri, invece, ricorderanno la lezione di impegno che hai dato a tutti. Dimostrando come si vince, cosa e come fare per riuscirci, senza mai cedere allo scoramento di una delusione (il vergognoso 3-0 di Verona), alla rabbia per promesse non mantenute (cessione di Kvara), all’errore di aver creduto che il tuo presidente potesse veramente condividere la tua visione di una Napoli Capitale nel calcio.

E’ vero, certe cose a Napoli non si possono fare. Ma solo quando ci si accompagna a persone che pensano solo ai propri interessi.

Napoli ed il suo popolo, come tutte le METROPOLI intellettualmente COSMOPOLITE, riconosce o rivendica come patria il Mondo.
Vivono di questo ampio respiro, questa natura, questa inclinazione.
Che molti ‘immigrati’ in Paradiso, scambiano per oleografia.

Non di curar di lui, Antonio, ma riguarda il Golfo e RESTA!

Ti chiedo di restare, per tutti i meridionali che sono stati costretti a lasciare il Sud.
Per i 156.000 espatriati di Napoli e di tutta Italia che nel 2024 non hanno trovato posto in questo malandato Paese, con un incremento del 36,5% rispetto all’anno precedente (ISTAT).

Resta per incarnare la certezza che i sogni si possono e si devono realizzare. Per testimoniare la forza, la determinazione, la perseveranza degli uomini del Sud.

Le tue prime parole al San Carlo mi riportarono alla mente Pietro Mennea. IMMENSO….

Passammo, molti anni fa, una intera notte a parlare dei giovani dopo un suo seminario a Napoli; che a settembre scorso (2024) hanno fatto rivivere con “Oltre il traguardo, Mennea tra i quartieri”.

Antonio resta per andare anche tu OLTRE il traguardo.
Di questa stagione tricolore che mi ha fatto rivivere Ottavio Bianchi, l’epopea Maradona e 4 stagioni indimenticabili!

Resta perchè, come Diego, sei stato e resterai esempio di una sfida voluta e vinta, di una vita vissuta per vincere nella più avvincente avventura che ci possa capitare.

Resta per TE innanzitutto, per NOI popolo di Napoli, per TUTTI quelli che da Napoli non sono mai andati via e resteranno qui per sempre.

Una soddisfazione molto più grande di tornare altrove per poter dire come si fa e quanto hanno sbagliato a non ascoltarti.

Comunque vada, martedi durante la visita a Leone XIV, prega perchè un posto nella tua vita Napoli lo mantenga per sempre!

Io ci spero ancora.
Buon tutto, Antonio. E ancora grazie.