“IO VI ACCUSO “
Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso. Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese.
Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.
Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico.
Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale. Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.
Parlo da insegnante, che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione. Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.” Marco Galice, nella foto, insegna italiano, storia e geografia alle medie. La sua lettera pubblica contro una certa tv ha fatto molto discutere, riportando al centro del dibattito culturale il ruolo della televisione.
L’intervista integrale a Galice e’ sita su Fanpage. mentre e’ in corso una diatriba fra l’Europa e l’Italia, in merito all’immissione presso le scuole cui il governo non si e’ allineato, di tematiche pseudopolitiche in merito alla transessualita’, alla bisessualita’, alle gravidanze artificiali, ai diritti su aborto e pansessualita’.
Le autorità serbe nelle ultime ore annunciano un gesto cruento e scellerato dentro una scuola nella capitale serba: “Nella sparatoria avvenuta ieri mattina alla scuola elementare ‘Vladislav Ribnikar’ di Vracar, otto bambini e una guardia sono rimasti uccisi”. Uno studente aveva pianificato la strage da un mese, riporta Rai news. Sono almeno nove le persone rimaste uccise nella sparatoria avvenuta in una scuola elementare di Belgrado. Altri 6 bambini e un insegnante sono rimasti feriti. Secondo l’agenzia Tanjug che cita fonti del ministero dell’interno, la sparatoria è avvenuta verso le 8.40 (stessa ora italiana) nell’istituto scolastico Vladislav Ribnikar, nel quartiere centrale Vracar della capitale serba. Il governo serbo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, dal 5 al 7 maggio, in memoria delle nove vittime della strage tanto assurda quanto bislacca. Ne ha dato notizia il ministro dell’istruzione Branko Ruzic nel corso di una conferenza stampa durante la quale è intervenuto anche il capo del dipartimento di polizia di Belgrado, Veselin Milić, che ha reso noti i dettagli della tragedia che ha sconvolto la capitale della Serbia.
Kosta K. è il nome del ragazzo 14enne, allievo al settimo anno della scuola primaria, autore della strage nella scuola di Belgrado. “Aveva pianificato il suo gesto da almeno un mese” ha detto il capo della polizia della capitale Veselin Milic, durante la conferenza stampa. Milic ha aggiunto che il ragazzo era in possesso di una piantina della scuola e di un elenco di compagni di scuola da uccidere. Durante il suo discorso ai media, Milić ha affermato di lavorare come agente di polizia da più di 25 anni, ma di non aver mai visto un caso come questo.
E’ stato lo stesso pluriomicida, ha aggiunto Milic, a chiamare la polizia informandola di aver sparato a tante persone, ma non ha chiarito il motivo della strage, compiuta con una pistola calibro nove, di proprietà del padre. Il ragazzo aveva anche quattro bottiglie molotov.
La polizia serba ha arrestato anche il padre del ragazzo. L’uomo deteneva legalmente la pistola usata nella sparatoria, ma il ministro serbo dell’Interno, Bratislav Gasic, ha fatto sapere che saranno adottate misure legali anche nei suoi confronti. “Il padre di colui che ha commesso questo grave, terribile, crimine è stato arrestato. Entrambe le pistole che sono state trovate, una all’interno di uno zaino e l’altra usata per commettere il crimine, risultano legalmente possedute dal padre. L’uomo possiede diverse armi e ha affermato che erano chiuse all’interno di una cassaforte dotate di codice ma è evidente che il giovane lo conosceva”, ha spiegato Gasic in conferenza stampa. Il capo della polizia di Belgrado, Veselin Milic, ha spiegato alla Cnn che il ragazzo aveva in una borsa una pistola da 9mm, un’altra di piccolo calibro e una bottiglia molotov. Sembrerebbe che il padre fosse solito portare il figlio al poligono di tiro.
Davanti alla scuola, tra i genitori accorsi a recuperare i figli, anche numerosi personaggi celebri, provenienti dai media e dallo sport. Kesić ha raccontato ai media serbi che anche suo figlio frequenta quella scuola: “Non so cosa dire, è terribile, sono molto arrabbiato”, ha detto a Telegraph e ha aggiunto che le persone sono molto spaventate e molti genitori si sono riuniti vicino alla scuola. “Non so esattamente cosa sia successo, non posso darti maggiori informazioni perché non sono informato. Vedo solo che i genitori si sono riuniti, tutti sono spaventati, i bambini escono da scuola piangendo, gli insegnanti sono sconvolti. È davvero terribile quello che è successo”.
La madre di una bambina che ha assistito alla sparatoria nella scuola elementare di Belgrado ha raccontato il momento in cui la figlia ha sentito i colpi di pistola. Astrid Merlini ha riferito che la figlia pensava si trattasse di fuochi d’artificio, ma poi ha visto la guardia disicurezza collassare sotto i proiettili. “Quando mia figlia ha visto la guardia di sicurezza cadere si è spaventata ed è subito corsa in classe”, ha spiegato. Così è stata lei a dire all’insegnante che stava avvenendo una sparatoria. “Il docente ha subito messo al riparo i bambini chiudendoli dentro la classe”, ha aggiunto Merlini. Molti degli alunni si sono poi rifugiati sotto i banchi.
Abnorme risulta il fatto che le scuole non siano munite di metal detektor giacche’ le telecamere per controllare e molti sistemi di controllo tanto esosi quanto pleonastici, non manchino ormai, un po’ ovunque.
Vocabolario
“Pleonastici: superflui.
*Abnorme: dalle dimensioni smodate.
*Diatriba: piccola battaglia.