Legge impugnata per i Pro vita

Egregio sostenitore, ho una notizia straordinaria da darti: il Governo ha impugnato la legge sul suicidio assistito approvata dalla Regione Toscana.

ABBIAMO VINTO!

Il 7 maggio – a pochi giorni dalla scadenza dei termini – come ti avevo annunciato, mi sono recato a Palazzo Chigi per consegnare le oltre 31.000 firme della nostra petizione direttamente all’ufficio del Presidente Meloni.

Due giorni dopo, il 9 maggio, è arrivata la risposta: la legge è stata impugnata.

Quasi 32.000 cittadini si sono uniti alla nostra mobilitazione, e grazie agli strumenti che abbiamo messo in campo, siamo riusciti a creare la pressione giusta per ottenere questo importantissimo risultato.

Questa legge era pericolosa e incostituzionale.

Dietro c’erano le pressioni dei radicali, l’Associazione Luca Coscioni, che stanno provando ad aggirare il Parlamento per portare la morte di Stato nelle Regioni.

Ma noi ci siamo opposti con forza, e passo dopo passo abbiamo costruito una vera mobilitazione popolare:

  • Abbiamo lanciato una petizione nazionale, che ha raccolto più di 31.000 firme.
  • Siamo scesi in piazza davanti al Consiglio Regionale della Toscana per dire NO alla cultura della morte.
  • Abbiamo denunciato pubblicamente questo attacco alla vita, sui media, sui social, nel dibattito politico.
  • E infine, abbiamo portato la protesta di migliaia di italiani direttamente al cuore delle Istituzioni.

Il risultato? Una piccola ma significativa vittoria per la vita.

Il Governo ha fatto la cosa giusta, difendendo la Costituzione e la dignità dei cittadini più fragili.

Ma Francesco Paolo, non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia.  

Ora ci aspetta una sfida ancora più dura: sta per arrivare un nuovo disegno di legge eutanasico che sarà presto discusso in Senato.

Un disegno di legge ancora più pericoloso, che vuole legalizzare il suicidio assistito a livello nazionale, aprendo le porte a una deriva umana, culturale e politica senza precedenti.

Ci hai fatto caso anche tu Francesco Paolo? Coloro che promuovono queste leggi si riempiono la bocca di “falsa pietà” (come diceva Papa Francesco) e fingono di parlare di libertà, ma ignorano il dolore reale di chi soffre.

Fingono di difendere l’autodeterminazione, ma non considerano che spesso chi sceglie di morire, in questi casi, lo fa perché abbandonato, non perché davvero libero.

Perché quando si ha più paura della vita che della morte, significa che non si è lucidi.

L’autodeterminazione assoluta che vorrebbero vendere a noi italiani è solo un mito. Se davvero fosse assoluta, dovremmo lasciar morire i depressi, o mettere a tacere gli anoressici che rifiutano il cibo.

Ma la verità è che nessuno è veramente libero se costretto dalla sofferenza, dalla solitudine, dalla mancanza di cure.

Per questo la nostra battaglia contro questa deriva culturale e politica è fondamentale. E non è finita, ma appena cominciata.

Questa vittoria ci insegna che ogni gesto conta. Anche una sola firma può cambiare le cose.

Sono sicuro che, con il tuo aiuto, riusciremo a mettere un argine definitivo a questa deriva eutanasica.

Contro la cultura dello scarto. Per la vita, sempre.

Avanti tutta!

Antonio Brandi

Presidente Pro Vita e famiglia