Da una dovizia di luoghi si inneggia reiteratamente a rivoluzioni cruente o pacifiche, che siano fattori di salvezza per il popolo e l’Italia: la rivoluzione opportuna e possibile ma anche legale, da fare, ad onta della massoneria o delle oligarchie e plutocrazie di sorta, risiede nella carta costituzionale; all’interno della Costituzione italiana, alla stessa stregua di quella americana, sono esplicitati i principi cardine da seguire e difendere per non soffrire in quanto popoli e nazioni.

Lo scardinamento delle regole scritte nella Costituzione italiana richiede un’azione dei cittadini che non sia efferata, dunque controproducente, bensì la creazione di corpi militari e paramilitari che veglino sul rispetto della Costituzione e agiscano in modo pacifico ma perentorio, nell’affermazione di tali regole, sufficienti a far scemare ogni crisi, ogni malessere collettivo, perfino ogni guerra esogena. Ripristinare la Costituzione risulta sempre più difficile ma, una volta resa nuovamente centrale tale Costituzione, è vitale vigilare con corpi speciali che adoperino azioni mai omicide però efficaci, affinchè la società vada avanti sui cardini stabiliti dai padri costituenti, che erano antitetici ad ogni totalitarismo. Capire che oggi il neoliberismo è un peggiore ed arcano totalitarismo, è aprioristico per ogni opera di difesa per sè e la propria patria.

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