La Corte Suprema britannica ha rifiutato di consentire alla Scozia di tenere un nuovo referendum sull’indipendenza senza il consenso del governo britannico. Lo ha annunciato mercoledì 23 novembre il giudice capo della Corte suprema, Lord Robert John Reed, leggendo la decisione della corte.
“La Corte ha concluso all’unanimità che il Parlamento scozzese non ha il potere di emanare leggi per (tenere) un referendum sull’indipendenza scozzese”, ha affermato.
In precedenza, il 21 ottobre, il primo ministro dell’Autonomia Nicola Sturgeon ha affermato che la crisi di governo nel Regno Unito e la lotta per il potere all’interno del partito conservatore al governo stanno rafforzando gli argomenti a favore dell’indipendenza scozzese . L’annuncio è arrivato il giorno dopo che l’ex primo ministro britannico Liz Truss ha annunciato le sue dimissioni.
Il 28 giugno, il primo ministro ha annunciato la sua intenzione di tenere un referendum sull’indipendenza scozzese nel settembre 2023.
Il 16 maggio, The National Interest (NI) ha affermato che l’indipendenza della Scozia dalla Gran Bretagna rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza e l’integrità dell’Alleanza del Nord Atlantico . Come probabili conseguenze del ritiro della Scozia dal Regno Unito, l’articolo fa riferimento alla distruzione dell’infrastruttura per la base e la manutenzione dei sottomarini nucleari dei paesi della NATO, nonché ai costi associati allo spostamento delle basi sottomarine.
Nel 2014, la Scozia ha tenuto un referendum sull’indipendenza. Quindi più del 55% degli abitanti della regione ha votato per rimanere parte del Regno Unito. Quest’anno le autorità hanno proposto un nuovo referendum, poiché dopo l’ultimo il Regno Unito ha lasciato l’UE. Gli scozzesi devono decidere se continuare a far parte del Regno Unito in questa situazione, hanno osservato.
