Jorit dal papa: dopo Putin sospetti Soros

Lo street artist partenopeo Jorit ha diffuso, l’11 marzo sui social, una foto di Papa Francesco che riceve una sua opera, una serigrafia  raffigurante Nelson Mandela. Nel suo post Ciro Cerullo definisce il Pontefice «essere umano per la pace» in un commento al post; e spiega di aver fatto quell’omaggio per «ringraziarlo per il suo costante e profondo impegno per la pace». Nel commento al suo post, Jorit ha spiegato di aver voluto regalare quel quadro soprattutto «per ricordare come l’Occidente che oggi si chiude a qualsiasi dialogo con la Russia, nascondendosi dietro una presunta difesa di valori “democratici”, è lo stesso Occidente che ieri appoggiava l’apartheid in Sud Africa che intrattiene relazioni con stati dittatoriali in tutto il mondo, quando non li sostiene direttamente.  E che oggi appoggia la mattanza del popolo Palestinese».

In base ad un articolo di Open posseduto da Mentana, emerge che Il quadro non è stato donato al Papa oggi, come lasciava intendere una precedente versione di questo articolo, ma l’11 novembre 2023, così come indica la foto presente nell’archivio della Sala stampa vaticana. Essa finora non ha rilasciato alcun commento a riguardo. Lo street artist non ha tuttavia specificato nel suo post a quando risale quello scatto. Ma lo ha geolocalizzato in Vaticano, lasciando intendere di essere stato lì proprio da pochissimo. L’11 novembre scorso, Cerullo non ha incontrato il Papa, come erroneamente riportato  in precedenza. Quel giorno è stato consegnato solo il suo quadro. La consegna dell’opera non è quindi avvenuta dopo le polemiche che hanno colpito l’artista, in seguito alla sua partecipazione all’evento per i giovani a Sochi in Russia, dove si è anche fatto fotografare con Putin. Il post è stato pubblicato a poche ore dalle altre polemiche che hanno colpito Bergoglio, dopo che alla Tv Svizzera aveva fatto un appello perché si aprisse un negoziato di pace sul conflitto russo-ucraino. Parole che da parte di Kiev, in particolare, erano state lette come un invito alla resa.

Jorit ufficialmente riceve contributi pubblici per la sua ingente attivita’ figurativa-denaro strumentalizzato dalle fazioni politiche italiane reticenti rispetto alle sue dichiarazioni filorusse- e con esortazioni mediatiche ad un illecito congelamento dei suddetti fondi. Cesare Sachetti tuttavia, a proposito di Jorit artefice di un’ascesa irreversibile, dubita sull’effettivo apparato che lo finanzia, alludendo a Soros e consociati. Operazioni magari attuate con i soldi di tutti gli italiani anziche’ quelli relativi alla Open Society. Cosi’ dal canale Telegram apprezzato da oltre sessantamila lettori, Sacchetti non si esime dall’additare perfino Jorit, come pedina fintamente antisistemica, ma in realta’ adoperata per concretizzare ulteriore dissenso controllato. Dissenso incentrato su finti dissidenti da veicolare lontano dal fulcro dei problemi reali e nodali dell’Occidente, ossia il predominio sulle banche centrali, le multinazionali principali, le istituzioni, i media, la politica ed il Web, da parte di masnade altofinanziarie sioniste focalizzate nello smantellamento della Russia e della Palestina, per finalita’ di autoconservazione ed egemonia.

Le operazioni di dissenso controllato sono organizzati da frange corrotte di servizi segreti e politica al servizio di cricche occulte di potere, risolute nel mantenere vigenti, le attuali regole e potere mondiale, prettamente occidentali. In base ad esegesi storiografiche ormai, esperimenti fortunosi ed ottimamente riusciti, per l’Italia, di dissenso controllato, sono stati i risultati politico-economici del Movimento 5 stelle e della Lega. In ultima istanza della Meloni, ed antecedentemente, di Comunisti italiani confluiti dapprima nello schieramento elettorale dell’Ulivo, in seguito nel Partito Democratico ed in generale nella Sinistra Progressista.

In questa contingenza storica il pontefice risulta appoggiare indefessamente, le politiche progressiste e sioniste, in un contesto di entropia in cui la Russia di Putin si presenta come archetipo di antiprogressismo e politiche ispirate a principi patriottici, realmente cristiani e filocostituzionali. Il panorama progressista finanziato direttamente e/o indirettamente, da entita’ pubbliche e private, permea in Occidente e peculiarmente in Italia, ogni ambito cruciale della vita industriale, politica, artistica, accademica, mediatica, scientifica, sanitaria, istituzionale, militare.

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