il Parlamento Europeo ha deciso che la mia voce non deve essere ascoltata.
La Commissione LIBE, quella che dovrebbe occuparsi di diritti fondamentali, giustizia e libertà, ha organizzato un’audizione ufficiale.
Ma quando il gruppo di Fratelli d’Italia ha proposto il mio nome – insieme a quello di Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo, e Paola Ferazzoli, presidente dell’associazione Giornaliste Italiane – ci hanno escluso. Tutti e tre.
Perché rappresentiamo idee non allineate.
È una contraddizione enorme: proprio chi si presenta come difensore del pluralismo e dei diritti… esclude chi considera “scomodo”.
Ancora più assurdo, se pensiamo che Pro Vita & Famiglia è ufficialmente iscritta, dal 2024, al Registro di Trasparenza dell’Unione Europea.
Eppure, mentre hanno dato spazio a esponenti vicini al mondo LGBTQIA e alle lobby progressiste, noi siamo stati completamente silenziati.
È stata una censura spudorata.
Questa situazione mi fa pensare alla nostra campagna con il video di Baby Olivia, un’animazione scientifica che mostra – passo dopo passo – lo straordinario sviluppo di una bambina nel grembo materno, dalla fecondazione alla nascita.
Un video semplice e scientifico, che proiettiamo su maxi-schermi nelle piazze italiane, per mostrare la verità: la vita è vita fin dal primo istante.
Ma proprio per questo, quel video è diventato scomodo.
La piccola Baby Olivia sta subendo in Italia una censura ancora peggiore di quella che ho subito io a Bruxelles!
Ogni volta che chiediamo di proiettare il video di Baby Olivia in uno spazio pubblico, ci troviamo davanti ostacoli, richieste assurde, silenzi istituzionali.
A Modena, l’amministrazione comunale ci ha negato l’autorizzazione a proiettare il video in piazza.
Secondo loro, la proiezione avrebbe avuto un “forte impatto emotivo” e sarebbe stata “inopportuna”.
A Torino è andata anche peggio: secondo il Comune, far vedere lo sviluppo di una bimba nel grembo materno avrebbe “finalità pseudo-scientifiche in contrasto con il principio di autodeterminazione delle donne” (davvero!).
La realtà della vita nascente è potente nella sua semplicità.
Ed è per questo che cercano in tutti i modi di tenerla nascosta.
Francesco Paolo, dobbiamo tornare dove ci hanno detto di no e mostrare comunque la verità anche in altre città.
Ogni ostacolo che ci impongono ha un costo.
Ma con il tuo aiuto, possiamo resistere alla censura e raggiungere ancora più persone.
11 luglio saremo a Pescara, con il maxi schermo, con il nostro team, con la verità di Baby Olivia.
Saremo lì per guardare le persone negli occhi.
Per fermarle, parlare con loro, rispondere alle domande, accendere una scintilla di consapevolezza.
Perché ogni volta che Baby Olivia viene mostrata, accade qualcosa.Una mamma si commuove. Un papà cambia idea. Un giovane si ferma a riflettere:
Abbiamo toccato i cuori delle persone a Roma, Bologna, Ancona, Lucca, dovunque siamo riusciti a portare la storia di Baby Olivia…
Ma tutto questo – oggi più che mai – è a rischio.
Contribuisci a rompere la censura e a portare la verità sullo sviluppo della vita dove oggi viene oscurata donando ora 35 euro, 50 euro o quello che puoi!
Le nostre iniziative sono a rischio. Ogni euro che doni è un gesto concreto per dare forza alla verità, garantire visibilità e raggiungere sempre più persone con la campagna di Baby Olivia.
È un mattone in più per costruire un’Italia dove i bambini siano davvero protetti da ogni forma di violenza e manipolazione, sin dal grembo materno.
Unisciti a noi oggi con una donazione: insieme possiamo fare la differenza.
Se preferisci, puoi aiutarci anche così:
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Intestato a: Pro Vita e Famiglia Onlus
Banca: Intesa San Paolo
Causale: Campagna Baby Olivia
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