Israele ha già iniziato le somministrazioni della quarta dose vaccinale. Anche Francia e Germania sono favorevoli a proseguire con la quarta dose, L’Ema e l’Fda non la escludono, almeno per gli immunocompromessi. E l’Italia? Per il momento aspetta, osserva e spinge la campagna per la terza dose. Con Omicron che continua la sua corsa impetuosa e fa salire ancora contagi e ospedalizzazioni, l’ipotesi della necessità di un’ulteriore inoculazione del vaccino anti-Covid sta cominciando a farsi strada in tutto il mondo. Sulla quarta dose però non è ancora stata definita una strategia comune, e oggi ogni autorità sanitaria va per conto suo.
A fare da apripista, come già avvenuto più volte in questi mesi, è Israele. In Israele le hanno raggiunto cifre considerevoli con oltre 50mila cittadini prenotati e 14mila già inoculati nuovamente. Il richiamo aggiuntivo – che il premier Bennet ha consigliato per sconfiggere Omicron – al momento non è però disponibile per tutta la popolazione, ma solo per gli over60 che hanno ricevuto la terza dose oltre quattro mesi fa. Nulla di strano guardando ai dati a disposizione oggi: da un lato perché gli ultrasessantenni sono più esposti alla possibilità che il contagio li faccia incappare in forme particolarmente gravi della malattia, dall’altro perché dopo 120 giorni la protezione del vaccino inizia a calare.
Nel frattempo da noi in Italia è corsa verso la 3 dose (booster), anche i più scettici sono ricorsi alla prima vaccinazione. Tutto ciò fa ben sperare.