In antitesi alle affermazioni per lo piu’ demagogiche che vengono buttate nelle varie risse politiche, la Costituzione  è un bene sacro ed inviolabile: le migliorie ad essa vanno apportate, tranne che nella prima parte dove sono prescritti i diritti fondamentali.

L’articolo 21 ad esempio garantisce ad ognuno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione. Di qui la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…Ma nel 2011, al riparo dal fragore delle cosiddette “leggi ad personam”, potrebbe e dovrebbe essere stato  approvato un disegno di legge contente un’integrazione dello stesso articolo 21: depositata a dicembre 2010 alla Camera, con questa proposta di norma costituzionale ci si premette di far accedere alla rete internet tutti, in condizione di parità e con la rimozione di ogni ostacolo sociale ed economico; insomma si vuole la garanzia di connessione veloce per chiunque. Con nessun intento neocomunista oggi va risposto, all’eventuale obiezione dei costi economici di questa nascente modifica costituzionale, che oggi non bastano più 15-20 euro al mese per potersi connettere 24 ore al giorno; il motivo è dato dalla convenienza commerciale a tenere molti collegati ad internet, per cui  le tariffe dovrebbero  ulteriormente scendere.

Alla luce del controllo statale del web in molti paesi, l’accesso alla rete e la possibiltà di usufruizione dei social è da considerarsi sempre piu’ un diritto, per nulla citato nella Carta costituzionale odierna. Per il professore Rodotà, giurista di fama nazionale, questa integrazione normativa della costituzione è diventata inevitabile; anche perché chi oggi è tagliato fuori dalla rete si ritrova in una condizione di disuguaglianza effettiva.

La galassia internet inoltre non è prerogativa assoluta dei giovani, lo dimostra Tullio De Mauro che infatti ha realizzato in merito  un progetto  con gli anziani dai risultati straordinari, sia sul fronte dell’apprendimento che su quello della socializzazione. Perché internet è soprattutto una risorsa sociale, che ha già cominciato a rivoluzionare tutto.

C’è poi chi sostiene, a differenza di Rodotà, che internet non ha bisogno di regole: essa è come una creatura mitologica le cui ferite si rimarginano da sé, ed effettivamente quelle proscrizioni che ora esistono in materia digitale sono sufficienti a non restringere il diritto degli utenti, i quali possono caricare quello che è lecito e poterne fruire liberamente. Il diritto d’autore leso? Si sta intervenendo per ripianare questa piaga, motivo per cui scaricare illegalmente opere protette da copyright sta diventando sempre piu’ difficile. Internet d’altronde è cosi’, la nuova frontiera del gioco della vita, un mondo parallelo se si pensa che facebook possiede svariati mliardi di utenti, con iscrizioni in crescita: insomma il piu’ popolare social network è già il terzo Paese del mondo, dopo Cina e India. Potenzialità di crescita della rete? Impensabili e ancora da scoprire.

Il richiamo alla Costituzione da parte della Rete è divenuto però inevitabile: e la rete internet ed i suoi gestori, non la Costituzione, vanno plasmati su poche esigenze come il web, il resto ne è un corollario! 

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