Influencer emarginate anche dalle mamme: nessuno al compleanno

La modella influencer fidanzata del volto noto dei Maneskin Damiano, ha rivelato di aver abortito cinque anni fa. “È stata un’esperienza molto negativa, perché sono stata trattata come un’emarginata sociale. Quando mi sono presentata in consultorio per intraprendere il percorso di interruzione volontaria di gravidanza, la prima cosa che ha fatto la ginecologa è stata rimproverarmi dicendo che  i giovani fanno sesso senza usare protezioni. Mi stava giudicando senza sapere nulla della mia storia”. Il diritto all’aborto “è difficile da ottenere e molto spesso viene trattato come una concessione – rincara la dose Soleri -. Le donne spesso sono vittime del giudizio del personale medico e sanitario e si trovano a dover agire nell’ombra”. In un’altra occasione, Giorgia ha parlato della legge 194 che a suo avviso presenta delle “grosse lacune” e “fa sentire in colpa noi donne”. Nuove e vecchie battaglie, insomma, che le donne sono chiamate a combattere con forza. Giorgia Soleri si batte da tempo anche per il riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo come malattie croniche e invalidanti, partecipando recentemente alla conferenza stampa alla Camera di presentazione della proposta di legge a fianco del suo fidanzato Damiano, frontman dei Maneskin. Oggi ho trovato la mia macchina cosparsa di immondizia e improvvisamente ho capito che davvero in Italia di alcune cose non si può parlare – racconta l’attrice fiorentina Gaia Nanni su Facebook – . Ho sopravvalutato il mio paese che quando giudica i vicini oltreoceano pare Pinco ma che alla fine resta un feudo medievale”. Un gesto oltraggioso contro una donna che ha avuto il coraggio di esporsi, raccontando la propria esperienza legata all’aborto in una lettera aperta pubblicata su Facebook. “Io sono di Firenze ed abortire a Firenze non è stato per nulla facile“. Gaia ripercorre con la memoria, evidenziando come la sua ginecologa fosse obiettore di coscienza e pertanto, un iter lungo e sofferto che ci pone di fronte ad una riflessione su cosa abbiamo ottenuto e quanto ancora dobbiamo lottare per veder riconosciuti del tutto i diritti in quanto donne. Secondo la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino: “Gli insulti e i gesti incivili ricevuti dall’attrice Nanni dimostrano ancora una volta quanto il tema dell’aborto rappresenti nel nostro Paese una questione estremamente seria e delicata, in cui manca una reale libertà di espressione e confronto. Per le donne non solo abortire, ma il prendere una posizione ferma sul tema, rappresenta un passo delicato e complesso che espone al rischio di ricevere attacchi e pregiudizi. E’ evidente come questa condizione di fragilità finisca per aumentare il disagio psicologico nelle donne che si trovano a prendere delle decisioni difficili, quando servirebbe invece sostegno e apertura al dialogo in una fase di vita segnata dall’incertezza”. “La questione dell’aborto – conclude Gulino – non può limitarsi a un mero schieramento tra le parti: favorevoli o contrari. Occorre prima di tutto introdurre una diversa cultura che favorisca un dibattito illuminato, non di rabbia o paura, ma di civiltà”.

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Le influencer stanno in generale attraversando una iniziale stagione di critiche, un po’ ovunque, e lo testimonia lo sfogo di una mamma inglese che denuncia di avere dei problemi relativi ad una discreta ostilita’, in Inghilterra, da parte delle madri dei compagni di classe della figlia. A tal proposito il personaggio informatico in questione affibbia le cause di tutto all’invidia delle altre donne enfatizzata dal proprio aspetto attraente, e dichiarava pubblicamente di aver organizzato il compleanno alla figlia escludendo i compagni di classe. Proprio per l’imbarazzante situazione che denunciava; mentre in Italia la piu’ famosa tra le influencer, Chiara Ferragni, e’ stata esecrata da molteplici seguaci, per aver oscurato il commento a meta’ strada tra l’interrogativo ed il rammaricato, da parte di una minorenne sua fan; la quale la esortava a non ostentare come se nulla fosse, le proprie fattezze intime dinanzi ad uno specchio, vestita con biancheria assai succinta.

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