Sarà consacrata l’ eventuale spaccatura all’assemblea di Palazzo Madama. È previsto nel pomeriggio un voto sul conflitto di attribuzione per il caso della Fondazione Open, che vede coinvolto il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Nelle scorse settimane la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari aveva dato il via libera a una relazione della senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena, con cui era stata sollevata la questione dinanzi alla Consulta contro i magistrati di Firenze che hanno condotto l’inchiesta.
Il leader di Iv in Aula
I rappresentanti del Partito democratico che in un primo momento in Giunta si erano astenuti potrebbero cambiare idea e decidere di votare a favore. Ma i Cinque Stelle sarebbero orientati a votare contro. La decisione in casa dem sarà presa oggi in un ufficio di presidenza del gruppo ma, si spiegava da fonti parlamentari, «di sicuro non sarà un voto contro Renzi». Astensione o voto a favore, insomma. Il leader Iv interverrà in prima persona in Aula al Senato come annunciato nei giorni scorsi.
Calenda: sono con Renzi al 100%
Intanto Carlo Calenda dice immediatamente la sua sulla vicenda del caso Open «sono con Matteo Renzi al 100%. Quello che sta succedendo è inverecondo. La pubblicazione della lettera del padre al figlio è un abisso che non avevamo mai raggiunto finora. Ho duemila distanze politiche ed etiche da Renzi, ma su questo può contare sul nostro apporto fino in fondo»
Le posizioni della Giunta
Come detto la Giunta a dicembre aveva dato il via libera alla relazione della senatrice Modena, che aveva sollevato un conflitto di attribuzione alla Corte Costituzionale contro i magistrati di Firenze che avrebbero inserito nel fascicolo dell’inchiesta, una chat del giugno 2018 quando Renzi era già senatore, e secondo la parlamentare avrebbero dovuto chiedere prima una formale autorizzazione al Senato. La relazione della Modena era passata con 14 voti favorevoli tra cui quelli della Lega e di Fratelli d’Italia, due voti contrari, quello dell’ex presidente del Senato Pietro Grasso e di Gregorio De Falco entrambi nel Misto e l’astensione appunto di Pd e M5S.