Il punto sulle elezioni regionali Lazio

Il governo Meloni si presenta ancora in vantaggio rispetto agli altri partiti, ad onta del calo di proseliti recente enfatizzato dalla negazione di aver promesso in campagna elettorale, la cesura delle accise sui carburanti, oppure la disponibilita’ nolente dell’attuale esecutivo, nel mantenere aperti i confini marittimi, senza eludere la amara riapertura al Mes, l’abrogazione del reddito di cittadinanza e la normativa, secondo molti controproducente, sul Pos. Cosi’ la fatidica data del 12 e 13 febbraio – giorni in cui si voterà per le elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia – risulta alle porte nonche’ cruciale nella presa attuale sull’elettorato. Per la regione finora amministrata da Nicola Zingaretti è sfida a tre tra Alessio D’Amato, assessore alla Sanità uscente, Francesco Rocca, attuale presidente della Croce rossa italiana e la giornalista Rai Donatella Bianchi. Outsider e con ben poche speranze di elezione in Consiglio regionale, si presentera’ l’ex sindacalista Rosa Rinaldi, già sottosegretaria al Lavoro nel secondo governo guidato da Romano Prodi. I sondaggi della vigilia danno il candidato del centrodestra con un vantaggio quasi ingente: D’Amato cavalca il mancato accordo tra il Partito democratico e il Movimento 5 stelle, figlio della frizione dei due partiti sul tema caldo del  termovalorizzatore di Roma: tra i motivi, quest’ultimo, che causano un crescente malcontento sulle operazioni dell’attuale sindaco di Roma che invece sostiene strenuamente la combustione dei rifiuti.

Elezioni Regionali Lazio 2023

Il sistema elettorale non prevede ballottaggio, quindi è automaticamente eletto il candidato presidente che ottiene la maggioranza relativa dei voti; l’80% dei seggi al Consiglio regionale è assegnato con il metodo proporzionale, mentre il restante 20% come premio di maggioranza alle liste collegate al più votato. Dopo il diploma di maturità come geometra, nel 2004 il candidato destrorso per il Lazio, oggi cinquantacinquenne,  si laurea in sociologia e nel 2008 consegue un master in Peacekeeping and security studies presso l’università Roma Tre. Dal 2005 al 2010 è membro della Commissione sanità a bilancio del Consiglio regionale del Lazio e della Commissione sicurezza sul lavoro; dal 2008 al 2010 rivestee l’incarico di presidente della Commissione affari costituzionali; dal 2013 è presiede la cabina di regia della sanità laziale. D’Amato è sostenuto da sette liste in rappresentanza di tredici sigle: Partito DemocraticoAzione / Italia Viva, Lista D’Amato Più Europa / Radicali / DemosVerdi / Sinistra Psi.

Il Pd candida come capilista nelle circoscrizioni regionali Daniele Leodori su Roma e provincia, Salvatore La Penna a Latina, Sara Battisti a Frosinone, Edoardo Ranalli a Rieti ed Enrico Panunzi a Viterbo. Nelle liste dem anche l’ex presidente di Arsial Mario Ciarla e l’assessore ai rifiuti Massimiliano Valeriani. I nomi di punta di Azione – Italia Viva sono l’ex deputato Luciano Nobili e la consigliera uscente Marietta Tidei. Cinque donne invece, saranno a guidare le liste nella civica che porta il nome del candidato: a Roma e provincia sarà capolista Marta Bonafoni, Valeria Campagna correrà a Latina, Jole Falese a Frosinone, Silena D’Angeli (presidente del Centro antiviolenza donne) a Rieti e Pina Barattelli a Viterbo. Nelle liste di Demos, spicca il nome di Luca Bergamo, ex vicesindaco di Roma nella giunta guidata da Virginia Raggi.Chi sono i candidati alle elezioni regionali del Lazio Da sinistra: Francesco Rocca, Alessio D’Amato e Donatella BianchiDa sinistra: Francesco Rocca, Alessio D’Amato e Donatella Bianchi. Alessio D’Amato Romano, 55 anni, ricopre il ruolo di assessore alla Sanità della Regione Lazio dal 2018. Ha costruito la sua candidatura sulla gestione oggettivamente virtuosa della lotta alla pandemia surclassando regioni verticistiche dal punto di vista dell’efficienza, come la Lombardia, secondo il giornale Wired: Partito Democratico Azione / Italia Viva, Lista D’Amato Più Europa / Radicali / Demos Verdi / Sinistra Psi. Il Pd candida come capilista nelle circoscrizioni regionali Daniele Leodori su Roma e provincia, Salvatore La Penna a Latina, Sara Battisti a Frosinone, Edoardo Ranalli a Rieti ed Enrico Panunzi a Viterbo. Nelle liste dem anche l’ex presidente di Arsial Mario Ciarla e l’assessore ai rifiuti Massimiliano Valeriani. I nomi di punta di Azione – Italia Viva sono l’ex deputato Luciano Nobili e la consigliera uscente Marietta Tidei. Cinque le donne a guidare le liste nella civica che porta il nome del candidato: a Roma e provincia sarà capolista Marta Bonafoni, Valeria Campagna correrà a Latina, Jole Falese a Frosinone, Silena D’Angeli (presidente del Centro antiviolenza donne) a Rieti e Pina Barattelli a Viterbo. Nelle liste di Demos, spicca il nome di Luca Bergamo, ex vicesindaco di Roma nella giunta guidata da Virginia Raggi. Per rispondere alla candidatura di D’Amato con un nome altrettanto autorevole e soprattutto altrettanto rispettato per il lavoro svolto durante l’emergenza pandemica, il centrodestra mette in campo il presidente della Croce rossa italiana, lasciando ai box il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli probabilmente valutato troppo divisivo e poco rassicurante per l’ala più moderata dell’elettorato. Avvocato ed ex militante del Fronte della gioventù, il candidato della coalizione di governo è nato a Roma nel 1965. A pochi giorni dall’ufficializzazione della sua candidatura, si è discusso di una sua vecchia condanna per spaccio di eroina: “Non posso e non voglio nascondere il mio passato – ha raccontato in un’intervista a La Stampa -, ma sono trascorsi 38 anni, all’epoca ne avevo solo 19 ed ero pieno di problemi e fragilità”. Francesco Rocca è sostenuto da sei liste: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia Noi moderati / Rinascimento Unione di centro. Lista civica Rocca presidente. Nelle liste del partito della presidente del Consiglio troviamo molti consiglieri uscenti come Giancarlo Righini, Laura Corrotti, Massimiliano Maselli, Antonello Aurigemma e Fabrizio Ghera. In corsa anche l’ex grillina Francesca De Vito. Molti gli uscenti anche nelle fila della Lega, che candida Paolo della Rocca, Orlando Tripodi, Giuseppe Cangemi, Laura Cartaginese e recupera l’ex sindaca di Ciampino Daniela Ballico. Volti già noti alla Pisana anche per Forza Italia, che schiera Enrico Cavallari e Fabio Capolei.

Elezioni Regionali Lazio 2023

Pasquale Ciacciarelli e’ invece la figura politica che la Lega suffraga a Cassino. “La costante del mio attivismo politico, in ogni incarico ricoperto finora, è l’attenzione ai bisogni, alle esigenze dei cittadini, la tendenza a registrare e portare alla luce le criticità quotidiane, mediante battaglie atte a dare voce al cittadino. Il mio attivismo sul territorio provinciale si fonda sull’ attenzione a temi quali l’occupazione, la sanità, l’ambiente, la viabilità, la sicurezza stradale e la valorizzazione delle eccellenze locali, spinto da un unico monito: mettersi al lavoro per cambiare ciò che non va. Il libro del mio attivismo politico è aperto”, ha affermato ai microfoni del quotidiano nazionale on line di sede a Cassino Adfnews. http://Adfnews.it. Ed il motto di questo giovane, apprezzato ed ambizioso politico poggia infatti sul cambiamento inteso come cambio di paradigma della politica intera, che deve tornare ad innestarsi prioritariamente sulla tutela e lo sviluppo del territorio. Cassino ne ha bisogno quanto Roma alla luce della crisi antecedente la pandemia che ha inclinato la produzione industriale, la cesura dei consumi post-pandemica che ha comportato la chiusura di una dovizia di attivita’ commerciali, binariamente al calo demografico e la apertura ridotta al fine settimana od alla sera, di numerosi ristoranti del Cassinate.

La candidata del Movimento 5 stelle è nota al grande pubblico come conduttrice del fortunato programma Linea Blu. Classe ’63, giornalista Rai ed ex presidente del Wwf Italia, ha raccolto la sfida accettando la proposta di Giuseppe Conte e gode del sostegno della lista Polo progressista, promossa dall’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e dell’ex viceministro dell’Economia Stefano Fassina. Nelle liste a sostegno di Donatella Bianchi ci saranno il consigliere regionale uscente Valerio Novelli, l’ex sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà e l’ex capogruppo del Movimento 5 stelle in Campidoglio Giuliano Pacetti. A marcare ancor di più la rottura nel centrosinistra, la candidatura di Tina Balì, segretaria della Flai-Cgil, l’associazione sindacale che rappresenta i lavoratori produttori agroalimentari e ambientali, donna molto vicina al segretario Maurizio Landini.

Infine ha trovato spazio nel web dalle pagine e canali iper seguito del dittico Marco Rizzo e Francesco Toscano, l’irritazione per aver reciso la possibilita’ di partecipare all’agone elettorale del Lazio e della Lombardia, di Italia Sovrana e Popolare, conglomerato politico suffragato dal giornalista ex Byoblu che oggi ne e’ presidente, e Marco Rizzo ex segretario del Partito dei Comunisti italiani oggi segretario di Isp. Essi imputano alla politica regionale e nazionale, l’obbligo di raccolta firme in scarsissimo tempo, con troppo poco preavviso e relativo innumerevoli firme, per accedere alla campagna elettorale del Lazio. Di conseguenza Isp non sosterra’ nessuno ne’ schierera’ alcun proprio candidato, dalle mire esplicitamente sovraniste, antieuro ed antiausterita’

Vocabolario

*Austerita’: moderazione, equilibrio.

*Dittico: coppia.

*Conglomerato: unione multipla.

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