Il pericolo delle criptovalute

Di Francesco Paolo Tondo

Suona strano il dato sulla salita irreversibile del prezzo del bitcoin nonche’ la morsa paradossale degli istituti finanziari ed istituzionali verso le criptovalute in generale, le quali stanno per essere adottate dalla Bce, in seguito alla versione cinese gia’ in atto dello Yuan digitale. Desta sgomento il processo di difficolta’ crescenti per soggetti sconosciuti nell’accedere in modo fattivo ed arricchente, al mercato delle criptovalute.

Per il consulente e commercialista Francesco Carrino il bitcoin rappresenta l’unico modo per uno sconosciuto di arricchirsi a iosa, in modo legale e sganciato da affiliazioni, conoscenze, competenze e contatti di sorta. Ad ogni modo le criptovalute afferiscono ad un sistema per la maggioranza decentralizzato, in cui la tecnologia blockchain assicura democrazia assoluta: non e’ possibile, ed e’ comunque difficilissimo ed oneroso concretizzarlo, attuare un controllo in Blockchain sugli altri senza a propria volta essere controllati, per cui le forme valutarie annesse alle criptovalute sono esenti dalle manipolazioni finanziarie.(quadri moderni economici nello shop di francescopaolotondo.com)

Per il professore e commercialista B. Cimmino quella delle criptovalute consistera’ nella prossima, letale, bolla finanziaria basata appunto sull’assenza di valore materiale che reggerebbe il bitcon, contemporaneamente al mancato controllo centralizzato. Se si alludono gli aumenti molteplici dei prezzi degli alimenti, dei carburanti, dell’energia, emerge un quadro amaro dell’andamento della finanza gia’ palesemente inficiata dal bitcoin e dalla penuria di valore fisico a difesa della massa monetaria circolante globalmente.

A decrivere l’operato di plutocrati quali Bill Gates e grandi nazioni come Cina e Russia, si vedono acquisti di terreni mastodontici da una parte, e quantita’ monstre di oro dall’altra. Insomma si sta verificando tra gli investitori, un ritorno al potere aureo ed agli strumenti di sussistenza come campi agricoli ed abitazioni, che preconizza un collasso della finanza speculativa ormai da decenni sganciata da oro e materie prime, e contemporaneamente un pessimismo sulla criptovaluta.

Per il professor Meluzzi tutti i sistemi monetari digitali sono carta-straccia ed appena le risorse alimentari, le proprieta’ diventeranno troppo esose, tutto crollera’ criptovaluta ed euro digitale compreso. In quella fase autoproduzione, consorzi energetici, commerciali, magioni e sistemi decentralizzati, varranno piu’ dell’oro e saranno la salvezza individuale.

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