Di Francesco Paolo Tondo
La complessità del sistema sociale occidentale, si avvale della pubblicità per predicare tutto ed il contrario d tutto: in questo crepuscolo del capitalismo si alternano sui media messaggi nocivi per la salute, allorchè si parla di cambiamenti climatici e sostegno alle popolazioni vittime di essi, ma anche quando si spinge all’acquisto di automobili che arrivano a duecentoventi chilometri orari, alla luce dei limiti di velocità: ecco che allora una persona oberata da tale dovizia di stimoli e messaggi dissonante, viene spinta paradossalmente al suicidio nel momento in cui adotta o acquista un’auto così veloce, nonostante le autostrade siano strette ed i limiti di velocità severamente vigenti. Ancora si esorta all’utilizzo di categorie di prodotti che corrodono l’equilibrio ambientale ma sono ormai parte del benessere collettivo come tutto ciò che inquina dalle auto ai condizionatori. Però bisogna pensare anche, sempre seguendo gli impulsi promozionali, di vivere in un mondo in cui la precarietà lavorativa ed economica, si somma a quella mineraria dell’ambiente: scarsità di acqua eppure necessità di consumare carne delle grandi catene dei panini dove per produrre tali carni si consuma troppa acqua. Questa mole di messaggi paradossali ha un effetto subliminale che provoca destabilizzazione fino allo straniamento: ecco dunque che la ricetta del benessere risiede nella modificazione del capitalismo in chiave di tutela ambientale, della salute e delle coscienze; ciò possibile mediante anche un ridimensionamento del capitalismo stesso.