Da Onlus Pro vita e famiglia
đŁ Censura a Roma: il Comune ordina la rimozione dei nostri manifesti!
Il Comune di Roma ha deciso di censurare i manifesti della nostra campagna âMio Figlio Noâ contro
lâindottrinamento gender nelle scuole. Ecco i messaggi che hanno dato fastidio:
đşâOggi a scuola un attivista Lgbt ha spiegato come cambiare sessoâ – Giulio, 13 anni.
đşâOggi a scuola ci hanno letto una favola in cui la principessa era un uomoâ – Anna, 8 anni.
đşâLa mia scuola ha permesso anche ai maschi di usare i bagni delle femmineâ – Matilde, 16 anni.
Questi sono episodi REALI accaduti nelle nostre scuole, eppure lâamministrazione Gualtieri li considera âlesivi della libertĂ di orientamento sessualeâ e âcontrari alle politiche di genere di Roma Capitaleâ.
Ma è davvero cosÏ? Assolutamente NO
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I nostri manifesti non offendono nessuno, denunciano fatti concreti.
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Le norme citate (art. 12 bis del Regolamento comunale e art. 23 c. 4 bis del Codice della Strada) riguardano pubblicitĂ commerciali, non campagne sociali come la nostra.
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Lâart. 23 c. 4 bis è inapplicabile: mancano i decreti attuativi!
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Il Comune non ha il diritto di censurare opinioni solo perchĂŠ non allineate alle sue âpoliticheâ. Questo è un attacco alla libertĂ di espressione, un atto da regime!
Lâunico atto illegale è la censura del Comune di Roma. La Costituzione è chiara: âTutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusioneâ (Art. 21).
Non ci arrendiamo! Difendiamo la libertĂ di opinione e il diritto dei genitori di proteggere i propri figli da ideologie imposte nelle scuole. Basta squadrismo arcobaleno!