Il prof. Beniamino Deidda direttore della Scuola Superiore di Magistratura:
Mentono finché possono, ma la verità sta emergendo ed il popolo è sempre più consapevole di questo, afferma Guido Grossi, ex responsabile dei mercati finanziari per Bnl ed oggi editore di “Sovranita’ popolare” nonche’ ricercatissimo seminarista.
L’avvocato Fusillo, tra l’altro, si scaglia contro il Green Pass spiegando come trasgredirvi.
Chiaro il concetto?
Il titolare di un esercizio commerciale ha solo l’obbligo, in teoria, di controllare l’esistenza in capo ai clienti del green pass ( o marchio verde).
È lì finisce.
Non può conservare una copia del documento. Non può segnarsi il nome dei clienti che entrano con o senza documento.
Non può fare nessun tipo di conservazione dei dati per la ragione evidente che non è il titolare del trattamento dei dati.
Tutta l’attività di gestione dei dati personali non la può fare.
Ai gestori che non vogliono chiedere a nessuno dei loro clienti il marchio verde consiglio di farlo, cioè di non chiedere proprio nulla e spiego il perché.
Arriva la polizia e dice” Ah, lei gestore del ristorante ha controllato che tutti siano in regola col green pass? “.
Risposta :” Ho controllato e tutti i miei clienti sono in regola( senza dire”in regola col green pass).
A quel punto il poliziotto dirà :” Mi fa vedere la documentazione dalla quale risulta?”
E la risposta sarà :” Non posso”.
Primo, perché l’unico che può controllare l’esistenza del marchio verde è il titolare dell’attività e nessun altro.
Il poliziotto non può farlo perché la legge non glielo consente.
Se il poliziotto si rivolge ad uno dei clienti, chiedendolo a lui, non lo può fare neppure.
Alla domanda “Lei ha il greenpass per entrare in questo locale?”, si può rispondere di avere già visto tutto col gestore dell’attività e se il poliziotto dirà “Mi faccia vedere il green pass”, si potrà rispondere “Assolutamente no”.
Sono dati riservatissimi.
C’è un titolare del trattamento, che è il Ministero della Salute.
C’è un controllore, che è il gestore dell’attività.
L’unica azione che il poliziotto è autorizzato a fare è chiedere al titolare dell’attività se lui ha controllato e lì finisce, perché non può fare niente altro.
La norma, inoltre, non prevede nessuna sanzione ai danni del consumatore.
L’unico che può essere sanzionato è il titolare dell’attività, ma è difficile che possa essere colto sul fatto perché può dire:”Io ho controllato ma non le faccio vedere nulla”.
La sanzione, invece, della chiusura dell’attività si applica soltanto alla terza violazione della normativa constatata in giorni diversi.
Anche qui, siccome non c’è un registro delle sanzioni, delle violazioni e cosi via, come fa il poliziotto che mi volesse sanzionare a dire” Ah, ma questa è la terza sanzione”.
Lo stesso discorso vale per i dipendenti.
Il titolare dell’esercizio dirà di avere controllato che loro sono tutti in regola in qualità di gestore dell’attività.
E anche qui non sarà tenuto a fornire alcuna documentazione alle forze dell’ordine.
Che cosa dobbiamo fare, invece, con un esercente che vuole chiederci il marchio verde?
La normativa è illegittima, perché contiene una discriminazione di coloro che hanno scelto di non vaccinarsi, discriminazione che è contraria al regolamento europeo sul marchio verde.
Il 953 del 2021 vieta espressamente qualsiasi discriminazione di coloro che hanno deciso di non vaccinarsi.
Consiglio di rifiutarsi di mostrare qualsiasi marchio verde ed esortare il gestore dell’attività a chiamare polizia e carabinieri.
Il comportamento del gestore che tenti d’impedire l’accesso a chi non ha il marchio verde rientra nel famoso incitamento all’odio per ragioni politiche.
Quello che si dovrà dire è “Io sono contrario al marchio verde perché contrario alla politica governativa”.
Non ha nulla a che vedere con le ragioni sanitarie che millantano questi personaggi, perché è chiaro che se posso andare al bar a consumare in piedi cornetto e cappuccino e, invece, non posso stare in piedi in un museo, è una norma solo politica.
La discriminazione, quindi, di coloro che non hanno marchio verde è di natura politica. Si può invitare a chiamare la polizia, per effettuare più comodamente la denuncia”.
Avv. Alessandro Fusillo.
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2021-07-30
GRAZIE “LA VERITÀ CI FARÀ LIBERI”.
Io ho avuto il covid per ben tre volte, ma una sola volta mi è stato diagnosticato, non ho fatto cure (solo quelle di routine par qualsiasi malattia influenzale). Facendo il test sierologico risulto positiva, ma facendo il tampone risulto negativa. Non ho sintomi, tranne un leggero raffreddore. Quindi, a conti fatti, preferisco di gran lunga riprendere il covid, piuttosto che rischiare con il vaccino! Nessuno mi rilascia il green-pass! Perché vogliono obbligarti a farlo? C’è sotto qualcosa di losco, ne sono convinta!
scusa magari mi sbaglio ma io avevo capito che chi ha avuto il covid ha green pass valido per sei mesi
No se non si ha un tampone positivo che segnali l’inizio malattia ed uno negativo che ne segnali la fine. Per questo in pratica tutti gli asintomatici ottengono il green pass con tamponi o rischiando il vaccino, sconsigliabile e decisamente inutile a che ha un numero sufficientemente alto di igg.
Adesso per 12 mesi chi ha avuto il COVID
Per quanto riguarda i ragazzi che vanno all’Università che non si vogliono vaccinare ma vogliono frequentare, come si devono regolare?
Grazie infinite🙏
Tutto chiaro..mi chiedo come fronteggiare la cosa in altri ambiti.. scuola lavoro università…dal primo settembre mia figlia per accedere in facoltà dovrà essere munita di green pass o tampone ..non vuole il siero magico ma considerando la frequenza quanti tamponi deve fare? Quale è la strada da seguire?
Occorre una rivoluzione Intelligente e Pacifica.. occorrerebbe che i giovani ipnotizzati dai Mass Media… insorgessero numerosi perché è in gioco TUTTA LA LORO VITA FUTURA…..
Mi interesserebbe l’accesso all’universita’come hanno chiesto anche altri…grazie