Silvio Berlusconi ha vinto da defunto un’importante scommessa di reputazione sulla magistratura. Perche’ ha sciorinato ed enfatizzato la presenza nel corpo dei giudici, di una sparuta ma potente minoranza di progressisti, comunisti, attivisti, plasmati su logiche di partito o di potere capitalistico e massonico apolide e per lo piu’ anti italiano. Fermo restando che la magistratura italiana permane un fiore all’occhiello e dell’intera Italia, e’ apodittico il fatto che essa non scoperchi il vaso di pandora che nasconde circuiti pedofili, satanici, pagani, al centro di rapimenti di minori o semplicemente collusioni ed istituzionalizzazioni della Mafia in ogni propria declinazione. Senza alludere al silenzio della grande magistratura sulle dipartite o malattie post Covid, sui fondi farsa Pnrr rispetto ad opere incomplete, pleonastiche od incompletabili. Sull’obblivione della magistratura che conta sulla presenza incostituzionale dell’Italia, presso scenari di guerra come Kiev o sulla privatizzazione di propri asset strategici tra imprese e siti geografici. Una magistratura che glissa sull’incostituzionale perdita di sovranita’ monetaria in favore di un ente bancario forestiero privato come la Bce, insospettisce e grida allo scandalo. Fatto sta che la Corte Suprema e’ un’organo statale ma che da esso deve essere controllato ed obbedire. Non invece deve risultare indipendente giacche’ il rischio di corruzione, pavidita’ ed eterodirezione, risulta palese. Ed il Berlusconi che ha rimarcato tale sistema nefando in magistratura ma e’ stato accusato di connessioni mafiose, e’ lo stesso magnate che ha casomai sfruttato lo strapotere economico della Mafia, per corroborare la sua nazione edificando una grande azienda tra le migliori in Europa, distribuendo opulenza e valore aggiunto. Cosi’ come oggi ogni aspirante super imprenditore e’ costretto a fare. Tutto cio’ in un panorama in cui la magistratura contabile non obbliga lo stato a recidere le tasse, rintuzzare la speculazione e controllare il debito nazionale, ne’ magistratura e politica debellano le Mafie, emerge la perizia e l’utilita’ di Berlusconi. Cui si e’ sempre opposta una certa sinistra di matrice comunista, che abrogava ogni ambizione di prosperita’ comune, strizzando l’occhio a tasse e controllo crescenti. Esecrando i ricchi e ricchissimi ma esimendosi, la stampa, politica, magistratura ed imprenditoria locali antitetici a Berlusconi, di limitare il dominio di coloro che detengono le le leve dell’emissione monetaria. Ossia di quelle masnade che travalicano il concetto di ricchezza in un dominio assoluto ctonio.
Quello che Trump sta concretizzando in America, e’ la replica di una mossa che invano hanno tentato statisti del calibro di Berlusconi, Craxi, Andreotti, ovvero la espulsione di pedine attiviste che seguono un’agenda progressista e filocomunista in senso antinazionale, dai gangli dello stato. E dalla riuscita di Trump che per attuare tale risultato ha predisposto una certosina ed efficace organizzazione, passa il futuro roseo dell’Occidente, con Italia capofila.