Gettito fiscale aumenta, disoccupati anche e Inps vola

Si ribadisce che i provvedimenti sui versamenti, emanati nel corso dell’ultimo trimestre del 2020, hanno influenzato anche il gettito relativo ai primi cinque mesi del 2021.
Nello stesso periodo le imposte indirette sono salite a 78.895 milioni di euro, in aumento di 13.262 milioni di euro (+20,2%), per effetto prevalentemente del gettito Iva (+10.709 milioni di euro +26,6%) e, in particolare, dell’Iva sugli scambi interni (+9.583 milioni di euro). Anche la componente relativa alle importazioni ha segnato un incremento di gettito del 26,0% (+1.126 milioni di euro). Le entrate da attività di accertamento e controllo sono invece scese a 2.952 milioni di euro (-625 milioni di euro, -17,5%). Le casse dell’Inps sono state sgravate di settantacinquemila assegno mancati, dovuti alla dipartita di una dovizia di anziani colpiti da pandemia. Anche se come afferma il docente e finanzialista Malvezzi le risorse del Recovery Fund non sono ancora state rilasciate e la percentuale di disoccupati giovani è ad oltre il 43%, non si intuisce se il risparmio Inps venga surrogato da nuovi versamenti fiscali dei giovani; inoltre sempre sul solco del leader di opinione Malvezzi, il cumulo di denaro proveniente dall’Europa per l’italia, è condizionato ad alcune riforme tra le quali un incremento dell’iva, dell’età pensionabile ed una cesura degli importi previdenziali.

Regna il gelo tra il primo ministro italiano Draghi e la presidente della commissione europea Von der Leyer in merito ai contributi europei per l’Irtalia, che Draghi postula alacremente come da contratto ma su cui l’Europa vorrebbe operare un ridimensionamento date le contingenze; infine Draghi pare stia suffragando gli interessi delle imprese italiane antitetici al macropiano di investimenti ecologici, cui dovrebbe associarsi una tassa europea versata alla banca mondiale.

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