Usare un geolocalizzatore per il proprio bagaglio in aereo potrebbe rivelarsi vantaggioso per rintracciarlo in caso di smarrimento. È quello che ha fatto Sarah Waite, 25enne che da Los Angeles ha viaggiato in direzione Atene con uno scalo a Parigi, ma una volta arrivata in Grecia, non aveva più il suo bagaglio. 

Una settimana dopo essere arrivata nella capitale Greca, la 25enne ha ricevuto una notifica dal suo AirTag, un dispositivo di localizzazione di Apple, che diceva che la sua borsa che aveva smarrito nello scalo a Parigi era finalmente ad Atene. Quando è andata a ritirare il bagaglio, il personale di Air France le ha detto che non avevano la valigia nonostante il localizzatore ne indicasse la posizione proprio in aeroporto. Ma scopriamo insieme nel dettaglio cos’è successo. 

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Sarah è una 25enne di Los Angeles che nella vita fa l’infermiera. La ragazza ha trascorso due mesi senza bagaglio dopo aver preso il volo per la Grecia lo scorso 14 maggio. Il geolocalizzatore le diceva che la valigia era nell’aeroporto di Atene, ma alla compagnia aerea non risultava. 

Quando finalmente è riuscita a recuperare il bagaglio, Sarah ha affermato che la sua valigia era stata danneggiata e mancavano oggetti per un valore di 1.000 sterline, oltre mille euro tra scarpe e trucco.

Il viaggio di Sarah in Grecia era quello che sognava da quando era ragazzina: la 25enne si è recata ad Atene per perseguire il suo sogno di apprendere la letteratura greca moderna e antica.

«Quando ci hanno avvisato dello smarrimento dei bagagli – ha raccontato Sarah su TikTok -, abbiamo dovuto presentare tutti una richiesta all’ufficio bagagli smarriti dell’Air France.  Probabilmente c’erano circa 60 persone che sono rimaste all’aeroporto per presentare il reclamo, tra cui appunto io».

Da quella richiesta, per i successivi due mesi, il bagaglio di Sarah non è stato rintracciato dalla compagnia aerea, mentre lei lo vedeva proprio in aeroporto.

Due mesi dopo, il 20 luglio, Sarah era ancora in grado di tracciare il suo AirTag, quindi ha fatto un ultimo tentativo, dopo diversi reclami, e si è recata di nuovo all’aeroporto.

Episodio analogo ma senza lieto fine quello caratterizzato da Easy Jet ai danni di una madre portoghese che, di ritorno a Lisbona da Napoli, ha perso il suo bagaglio con dentro l’intero abbigliamento suo e del minore, per un valore maggiore a 500€. Il calvario della donna si e’ prolungato con un rimpallo di responsabilita’ tra gli uffici di Napoli e Lisbona che hanno previsto un nuovo viaggio della donna alla ricerca della valihia The Bridge edizione limitata, ma che non hanno portato esito favorevole. La compagnia aerea irlandese si e’ schernita affermando che la valigia stazionasse a Londra ma che si necessitava di permessi speciali per il recupero, che il bagaglio fosse stato richiesto in ritardo e, nell’attesa, il centralino europeo che faceva capo a Londra, ha rimandato a delle procedure di richiesta on line che in seguito non sono state accettate glissando sul furto.

La cittadina trafelata portoghese ma residente in Italia, non aveva le possibilita’ di assoldare un avvocato per il borseggio della lussuosa valigia, ed ha preferito non andare avanti, ripromettendosi di non viaggiare piu’ con Easyjet.

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