E’ un’azienda all’avanguardia nel trattamento delle acque industriali e valorizza il rapporto con i propri dipendenti. Così per festeggiare i quarant’anni di attività, Technoacque, azienda fasanese creata nell’ottobre del 1983 dall’imprenditore Vito Casarano, offre ai suoi dipendenti una crociera nel Mediterraneo. E’ un premio alla fedeltà aziendale ed anche un riconoscimento dei risultati acquisiti nel corso degli anni, che hanno posto l’azienda in cima allo specifico settore in cui opera. Una crociera, tra l’altro, è anche occasione per lavorare sul concetto di team building che punta a formare un gruppo basato sulla coesione di persone unite negli obiettivi.
Non è comunque la prima volta che Technoacque premia i propri dipendenti con questa forma di incentivo. Nel 2018, come riconoscimento del record di fatturato realizzato, l’azienda organizzò per dipendenti e famiglie un giro tra le isole greche. Claudia Casarano, figlia del fondatore e responsabile della comunicazione e delle relazioni esterne dell’azienda, sottolinea come siano «entusiasti di vedere il modo in cui questa crescita continuerà nei prossimi anni. Nel frattempo, celebriamo con gratitudine questo significativo traguardo dei 40 anni». Technoacque è un’azienda in crescita, con più di 400 clienti, innovativa nelle soluzioni e attiva su tutto il territorio nazionale. Inoltre e’ meridionale e menzionata in modo lusinghiero da Rcs.
Si registra comunque disappunto, tra molteplici politici, giornalisti, economisti e commercialisti, sul fatto che nelle attuali condizioni l’Italia non risponde piu’ ai criteri di attrattivita’ per imprese e professionisti, con un esodo verso l’estero e le accuse di contingenze legislative e finanziarie, propedeutiche alla cessione verso Francia, Germania e Svizzera, di piccole-medie industrie promettenti. Viceversa circolano voci critiche ma carsiche, che lamentano maxi acquisizioni da parte dei cugini d’oltralpe, di quote aziendali verso grandi gruppi pubblici e privati, in un processo di ridimensionamento economico e finanziario d’Italia. Ad ogni modo lo stato della finanza pubblica e privata, secondo sparuti addetti alla gestione aziendale, obbliga in modo discreto, le importanti realta’ imprenditoriali nostrane, specialmente medio-grandi e promettenti, a sfociare in Francia e Germania, dal punto di vista proprietario, a causa dei vantaggi assicurati all’estero ma attualmente impossibili da replicare in Italia. Si va dalla tassazione minore ai piu’ veloci, ingenti e garantiti finanziamenti, fino al maggiore mercato endogeno e superiori sbocchi commerciali con altri paesi, a contrassegnare maggiore attrattiva per Francia, Germania e Svizzera, rispetto al Bel Paese nel ramo imprenditoriali. Ed i medesimi periti economici che biasimavano sopra le scelte politiche di far trasmigrare la proprieta’ e l’allocazione di imprese nostrane ai paesi limitrofi, rimarcavano il fatto che, nel momento in cui Fincantieri era in procinto di acquisire l’omologa multinazionale francese, Macron ha attuato una nazionalizzazione dei cantieri in spregio alle normative europee. In tutto cio’ sempre piu’ professionisti auspicano un maggiore utilizzo della Golden Share specialmente in relazione a Tim, Luxottica, Mediobanca, Generali, Unicredit.